In una Firenze violentata dal “cubo nero”, mentre anche le colline sono vittime di interventi calati dall’alto, Giuli ribadisce la centralità del paesaggio.
“Il paesaggio non è un mero sfondo naturale, ma proiezione viva e autentica di chi siamo e di ciò che aspiriamo a diventare. È cultura in atto e forma percepibile del nostro vivere insieme. Custodirlo significa preservare diritti fondamentali: alla bellezza, alla salute, alla memoria, al futuro”, lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel suo intervento di apertura alla Conferenza europea sul Paesaggio, che si è tenuta ieri a Firenze nella Villa medicea della Petraia per il 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio.
Il Ministro ha richiamato la necessità di “una pianificazione adattativa del territorio come risposta alle trasformazioni imposte da crisi ambientali, cambiamenti sociali ed esigenze di sviluppo sostenibile. Progresso e responsabilità devono andare di pari passo. Serve un paesaggio dinamico, capace di evolversi con la modernità senza smarrire la propria identità”.
Il Ministro Giuli ha sottolineato come “la tutela del paesaggio, insieme alla difesa dell’ambiente e della biodiversità, sia sancita dalla nostra Carta costituzionale. Una visione pionieristica che oggi va riaffermata con forza”.
Alla conferenza celebrativa, svoltasi a Villa La Petraia, hanno partecipato più di 30 delegazioni degli Stati Membri, tra cui: Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ucraina, Ungheria. È intervenuto alla giornata di lavoro anche il Vice-Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Bjørn Berge.
La Convenzione di Firenze, uno dei trattati di maggior successo sottoscritti nell’ambito del Consiglio d’Europa, venticinque anni fa ha riconosciuto il ruolo fondamentale del paesaggio nei settori culturali, ecologici, ambientali, economici e sociali. La Convenzione considera il paesaggio come il risultato collettivo della relazione tra le persone e i luoghi, un legame vitale tra le comunità e i loro territori: il paesaggio come una componente essenziale dell’ambiente umano e come un’espressione della loro identità e diversità, della loro storia, nonché del patrimonio culturale e naturale condiviso.
La Convenzione sul Paesaggio ha promosso importanti progressi nello sviluppo di quadri giuridici e politici per una pianificazione, gestione e protezione sostenibile dei paesaggi a tutti i livelli di governance, e ha rappresentato una piattaforma di riferimento per la predisposizione di strumenti innovativi e di orientamento, attingendo alle esperienze condivise tra i suoi Stati membri e alle esperienze acquisite da molteplici attori.
A venticinque anni dalla prima firma, i Ministri e i rappresentanti statali hanno riaffermato il valore della Convenzione Europea del Paesaggio di Firenze come strumento fondamentale per migliorare la qualità della vita, affrontare le sfide ambientali future e rafforzare diritti umani, democrazia e Stato di diritto. È stata sottolineata anche l’urgenza di interventi concreti per contrastare il degrado ambientale e promuovere paesaggi sostenibili e inclusivi.
I partecipanti hanno inoltre assunto un impegno comune a potenziare la partecipazione pubblica, favorire soluzioni innovative e interdisciplinari e integrare la dimensione paesaggistica nelle politiche sociali, culturali ed economiche, con l’obiettivo di rafforzare la coesione territoriale e promuovere uno sviluppo realmente sostenibile. Infine, è stata ribadita la necessità di tutelare il paesaggio culturale come patrimonio identitario europeo, incoraggiando lo scambio di buone pratiche per valorizzare i territori e affrontare la crisi climatica globale.
Fonte: Ministero della Cultura
