Danni alluvione 2023: la Regione chiede integrazioni alle domande quando le imprese vanno in ferie. Il Comitato Arca di Noè: “È ingiusto, prorogare termini”

GERMOGLI PH: 4 NOVEMBRE 2023 CAMPI BISENZIO ESONDA IL FIUME TORRENTE BISENZIO A CAUSA DEL MALTEMPO INCESSANTE E DELLE FORTI PIOGGE EMERGENZA BOMBA D'ACQUA ESONDAZIONE ALLUVIONE NELLA FOTO

Alluvionati e, per troppo tempo, senza rimborsi: è questa la triste realtà di molti concittadini e di molte imprese danneggiate quasi due anni fa. Nei giorni scorsi è stato rivelato che la Regione Toscana ha speso appena il 30% di quanto avuto dallo Stato negli anni, oltre 850 milioni, per la cura del territorio e il contrasto al rischio idrogeologico, materie di esclusiva competenza regionale. Risorse che avrebbero potuto sicuramente ridurre i danni, anche a fronte di eventi considerati eccezionali. Secondo quanto ricostruito da La Verità, a Firenze la percentuale si abbassa ulteriormente: solo il 17% dei lavori è stato completato. Ciò significa che i territori già ripetutamente colpiti sono ancora a rischio alluvione. In buona sostanza, passata l’estate, Firenze rischia di vivere momenti di paura come a gennaio (pesanti allagamenti) e, soprattutto, a marzo (esondazioni a Sant’Andrea a Rovezzano e piena dell’Arno). A tutto questo si sommano le eccessive lungaggini della Regione nell’erogare effettivamente le somme previste per le imprese danneggiate. Lungi dall’essere una procedura semplificata come auspicabile, alle imprese si richiede una documentazione corposa, corredata da tutte le prove necessarie a dimostrare i danni, da inviare entro termini prestabiliti. Il 31 luglio e il 4 agosto la Regione Toscana tramite pec ha richiesto alle imprese danneggiate l’invio della rendicontazione (modello C1). Termine per l’invio: 10 giorni dalla ricezione. Lo si scopre da dei documenti visionati da La Firenze che vorrei. Il Comitato ArcadiNoè, uno di quelli nati a seguito dell’alluvione del 2 novembre 2023 a Campi, ha già scritto una pec alla Regione chiedendo di estendere i tempi per l’invio. “È ingiusto – fanno sapere i membri del Comitato ArcadiNoè -. Non è possibile preparare una documentazione così dettagliata ad agosto, in tempi così stretti, quando le imprese chiudono per ferie e soprattutto quando i commercialisti sono in ferie”. Il Comitato, che nel recente passato ha denunciato i problemi riscontrati con il portale per la rendicontazione, chiede dunque “un’estensione dei termini” o, comunque, “che i documenti inviati eventualmente a settembre siano considerati validi”. Mancano pochi mesi al secondo anniversario da quella tragedia e chi ha subito danni ancora aspetta risposte, scontrandosi molto spesso con una burocrazia tanto granitica quanto fredda e lontana.

In copertina: copyright Fotocronache Germogli