Il Comitato Cittadini per Firenze e Il Mondo che Vorrei presentano un esposto e raccolgono firme contro violenza e aggressioni in pieno centro storico
Urla nella notte, donne aggredite e un senso costante di insicurezza: è il ritratto amaro di Via Cavour nell’era Funaro. Una situazione che si protrae da mesi, e che ha ormai superato i limiti della tollerabilità. A denunciare i fatti non sono solo residenti sui social, ma ora anche due realtà civiche organizzate: il Comitato Cittadini per Firenze e il gruppo Il Mondo che Vorrei.
L’allarme di una giovane che vive e lavora nella zona, rilanciato sulle nostre pagine il 18 giugno e diventato virale grazie alla pagina Instagram Welcome to Florence – mostra immagini di un uomo straniero, corpulento e aggressivo, intento a rovistare nei veicoli parcheggiati e a muoversi in piena notte per la strada con fare aggressivo. Nonostante le numerose chiamate alle forze dell’ordine, la situazione è rimasta invariata. “Non dormo più la notte”, racccontava la giovane, esasperata dalla continua presenza del soggetto, che agirebbe indisturbato nel silenzio delle istituzioni.
Ora i comitati cittadini hanno deciso di passare all’azione concreta. Simone Scavullo, presidente del Comitato Cittadini per Firenze, ha annunciato di aver presentato un esposto formale alle autorità competenti, documentando dettagliatamente la pericolosità del soggetto. In parallelo, è stata avviata una raccolta firme, che sarà consegnata a breve sia alla Questura di Firenze che al Comune: “il Comitato Cittadini per Firenze, insieme al gruppo Il Mondo che Vorrei si è mobilitato concretamente per affrontare la grave situazione che sta minando la sicurezza e la serenità di Via Cavour e delle zone limitrofe. Riteniamo inaccettabile che la cittadinanza debba convivere con situazioni di tale insicurezza, senza che si individuino misure tempestive e risolutive. Il nostro impegno continuerà finché non verranno prese le dovute contromisure – ha dichiarato Scavullo – Serve un intervento deciso, non solo per garantire l’ordine pubblico, ma per restituire dignità a un quartiere che merita di essere tutelato”. Nell’inerzia di chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico, sono i cittadini a dover agire per salvaguardare la vivibilità delle proprie strade.