Di tutto e di più in Consiglio regionale: passa la mozione del PD sulla chiusura dei rapporti con Israele, tra polemiche contro Carrai e ansie per le elezioni. Ma c’è aria di rivolta anche in città. La Firenze sui giornali di giovedì 12 giugno

GERMOGLI PH: 16 NOVEMBRE 2024 FIRENZE CORTEO MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA

Nonostante rimanga in piedi il muro contro Carrai, che anzi si compone di un nuovo tassello: quello di Sinistra Italiana, alla fine la mozione del PD sulla rottura dei rapporti tra la Regione Toscana e lo Stato di Israele è passata grazie al voto favorevole dei suoi promotori, del M5S, di IV e di Europa Verde. Ininfluente quindi la contrarietà di Forza Italia e Fratelli d’Italia, già più dignitosa l’astensione della Lega; è però stata approvata anche una mozione parallela del principale partito di governo di condanna ad Hamas grazie all’astensione del PD. Adesso, viene citato nei giornali che hanno riportato la notizia (La Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino), il governatore Giani spingerà per il consequenziale riconoscimento dello Stato di Palestina. Intanto, fa sapere il fu quotidiano di De Benedetti, sono arrivati altri tre bambini feriti di Gaza a Pisa, che si sommano ai 20 ricoverati al momento attuale, mentre, in parallelo, gli echi dello scontro su Carrai arrivano fino ai vertici nazionali del PD a Roma, che si trovano una patata bollente in mano nel momento in cui la coalizione che dovrebbe rappresentare il “campo largo” si trova essa stessa profondamente divisa: riscopertisi filo-palestinesi PD, M5S e AVS, Italia Viva resta dalla parte del console onorario d’Israele per i rapporti di lunga data con Matteo Renzi (Corriere Fiorentino). La baraonda, però, riguarda anche le elezioni, coi renziani in allarme per lo sbarramento al 3%, che dovrebbero superare per il rotto della cuffia secondo i sondaggi riportati da La Nazione Firenze; per quanto riguarda la data delle elezioni, questa ha divulgato il colloquio tra Fedriga e Giani, nel quale quest’ultimo si sarebbe opposto a farle svolgere nella primavera dell’anno prossimo, mentre i dibattiti sul terzo mandato vedono sviluppi inaspettati con l’apertura mostrata da Fratelli d’Italia. C’è invece una chiusura sempre più stretta in via Bolognese, che esaspera i residenti i quali però continuano, nella migliore tradizione moderna, a sfogare rabbia e frustrazione sui social anziché in Piazza della Signoria; lodevole eccezione, riportata da La Repubblica Firenze (che ha coperto la nuova fase dell’odissea dei pendolari insieme a La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze), l’«infuocata assemblea alla Lastra» degli oltre 50 cittadini che certo non hanno visto di buon occhio, tra le altre cose, la pausa per il MotoGP quando invece c’è da finire il prima possibile. Altro “cantierino” in zona è quello di via Vittorio Emanuele II, in cui vi è un muro pencolante transennato da undici anni per un contenzioso tra Comune e suore francescane su chi deve pagare per i lavori di sistemazione, fa sapere il Corriere Fiorentino. Non che in centro vada meglio: sempre La Repubblica Firenze riporta la rabbia dei residenti delle varie vie per i sacchetti della spazzatura abbandonati per strada, di cui incolpano gli affitti brevi; i gestori di questi ultimi replicano che l’asserzione è indimostrata e che anzi «spesso gli stranieri sono più attenti di noi», ma che ciò sia vero o no, è un fatto che il problema si sia ingigantito con la folle e scriteriata decisione di Alia di imporre il famigerato A-Pass. Sul fronte sicurezza insorge il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia per l’insufficiente quantitativo di assunzioni: solo 26 nuovi agenti in arrivo a fronte dei 38 pensionamenti susseguitisi in cinque mesi. Ma la situazione è decisamente pressante: il turbinio delle aggressioni non risparmia neppure insegnanti e studenti in gita piuttosto che diretti o di ritorno da scuola, col “carico da undici” delle molestie sui mezzi e alle fermate di cui tante ragazze sono vittima: una situazione talmente insostenibile da aver costretto l’Istituto Tecnico Agrario a scrivere una lettera aperta alla Procura della Repubblica, alla Questura, alla sindachessa Funaro e al presidente del Q1 Rufilli, rimasta al momento senza risposta. Entrambe le notizie sono targate La Nazione Firenze, sulla quale segnaliamo anche un’agghiacciante intervista sulle condizioni di Sollicciano sperimentate da Renato Cacciapuoti, il 94enne che vi ha passato cinque giorni a seguito di condanna per una bancarotta fraudolenta risalente a quindici anni fa. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli