Chelli (FdI) accusa il PD di inefficienza nella gestione del disagio abitativo: dal 2019 al 2023 solo una riunione della Commissione sfratti a Firenze, e solo per pura formalità
“Fanfaroni anche sul tema ‘casa’, a loro tanto caro (si fa per dire)”. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Matteo Chelli attacca duramente il Partito Democratico sulla gestione della Commissione territoriale per il disagio abitativo, uno strumento previsto dalla Legge Regionale 75/2012 e poi confermato dalla L.R. 2/2019, che avrebbe dovuto tutelare le famiglie fiorentine in condizioni di vulnerabilità abitativa, in particolare di fronte a sfratti esecutivi per morosità.
“La Commissione, istituita nel 2013, avrebbe dovuto rappresentare un presidio di tutela del tessuto sociale cittadino. Eppure – prosegue Chelli – dai report annuali della Regione Toscana risulta che a Firenze si sia riunita pochissime volte: una sola tra il 2019 e il 2023, precisamente nel 2021, senza neanche analizzare un singolo caso di sfratto. Una riunione puramente formale, quindi, inutile”.
Il confronto con le altre realtà toscane è impietoso:
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Nel 2022, nell’Empolese-Valdelsa sono stati analizzati 221 casi in 11 sedute della Commissione;
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42 casi a Livorno, 171 a Pisa, 31 a Grosseto;
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Nel 2023, si è arrivati a 315 domande esaminate nell’Empolese, 52 a Livorno, 35 a Grosseto, 32 a Pisa.
Le soluzioni adottate in queste sedi sono state concrete: contributi per la prevenzione dello sfratto, inserimenti in alloggi di emergenza, e più in generale un confronto operativo tra enti locali, sindacati, ufficiali giudiziari e Prefettura. Inoltre, aggiunge Chelli: “la legge regionale stabilisce espressamente che l’efficacia e l’efficienza dell’organo costituisce criterio di priorità ai fini della ripartizione delle risorse per la realizzazione e il recupero di alloggi di edilizia sovvenzionata”. C’è da chiedersi quindi se questa inattività abbia determinato un danno anche sul piano finanziario.
Un fatto anomalo è che solo all’inizio del 2024, l’allora Assessora alla Casa del Comune di Firenze ha annunciato l’intenzione di far riunire nuovamente e con regolarità la Commissione. Un cambio di rotta che Chelli giudica tardivo e sospetto: “ Se la giustificazione per le mancate riunioni immaginiamo possa ricondursi al fatto che il Comune di Firenze si sia assunto in prima persona l’onere di istruire le domande dei cittadini, per quale motivo il lampo di genio nel 2024? Cos’è cambiato? Se la Commissione non serviva prima (evidentemente), perché dovrebbe servire adesso? Ci siamo forse privati di uno strumento che aveva un’utilità per lungo tempo, determinando l’incancrenimento del problema? Abbiamo ricevuto meno finanziamenti a causa del mancato funzionamento della Commissione? ”.
Chelli conclude con un attacco diretto al governo cittadino: “Sono tanti gli interrogativi che sorgono a questo punto, ma soprattutto, ci viene da domandarci con quale coraggio la maggioranza di centrosinistra, talvolta, si lamenti del mancato ascolto da parte delle istituzioni centrali e pretenda di ergersi a tutrice dei diritti dei fiorentini se non riesce ad utilizzare neppure gli strumenti che la legge già mette a disposizione per affrontare i problemi della città”.
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