Dopo l’alluvione. Le infrastrutture mettono d’accordo maggioranza e minoranza?

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Da ambo le parti sembra esserci un consenso trasversale all’investire nelle opere per il contrasto del rischio idrogeologico. “Oggi in aula abbiamo potuto ascoltare il dibattito dopo le comunicazioni della Sindaca Funaro circa gli effetti della crisi climatica che abbiamo vissuto nelle giornate di venerdì e sabato”, dichiara – dalla maggioranza – il Consigliere di Alleanza Verdi Sinistra – Ecolò Vincenzo Pizzolo. Pizzolo, in una nota, sottolinea “l’importanza delle infrastrutture di prevenzione e regolazione, che hanno fatto sì che la situazione da critica non diventasse tragica, come il Lago di Bilancino o le casse di espansione, sottolineando la differenza, invece, da quelle infrastrutture che si vogliono realizzare in aree alluvionali che andrebbero ad appesantire ulteriormente un territorio già fragile”. “Nel mio intervento – prosegue Pizzolo – ho fatto un appello a Sindaca e a tutto il Consiglio Comunale. Gli 800 miliardi del ReArm Europe destiniamoli ad un grande piano di messa in sicurezza del territorio europeo dal rischio idrogeologico. Solo con grandi investimenti, che devono andare ben oltre la dimensione comunale, si affronterà il cambiamento climatico per quello che oggi è”.

Dal canto suo, Paolo Bambagioni, consigliere della Lista civica Eike Schmidt e Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze, sottolinea: “Alla luce della grave ondata di maltempo, che non è né la prima né sarà l’ultima, chiediamo risposte alla Giunta su due punti dirimenti per la collettività: in primo luogo, ci deve essere un piano che, partendo dell’esistente, per le opere infrastrutturali così da ridurre gli effetti del rischio idrogeologico e, in seconda istanza, serve l’azzeramento della burocrazia per l’ottenimento dei ristori. Per discutere anche di questo abbiamo chiesto un Consiglio straordinario. Per evitare che si continui a inseguire il maltempo, è il momento di dare una svolta: serve un esame serio degli investimenti, riordinando le competenze, dunque serve una facilitazione nell’erogazione dei rimborsi, fino ad oggi molto complessa e farraginosa”.