Giunge in un turbinio di sconvolgimenti e aggiornamenti la notizia della morte dell’ex sindaco Mario Primicerio (1940-2025), alla guida della città gigliata dal 1995 al 1999. Oltre agli articoli e agli omaggi di Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, Il Tirreno e La Nazione Firenze, chi scrive queste righe, nato durante il suo mandato, ha potuto apprezzarne parte della storia soltanto in un videomessaggio trasmesso all’ambasciata vietnamita a Roma nel maggio dell’anno scorso, ove condivise i suoi ricordi di quando accompagnò nientepopodimeno che Giorgio La Pira in Vietnam nel 1965, riportati anche sulla carta del suo libro intitolato appunto Con La Pira in Vietnam (Edizioni Polistampa, Firenze 2016). Primicerio rappresentò non solo «l’ultimo grande», ma un esempio di come Firenze e i suoi più illustri cittadini possano tornare centrali in Italia e nel mondo non per il turismo selvaggio, la mala movida e la criminalità, ma per la cultura, il dialogo e lo scambio sano, autentico e paritario tra le civiltà. La realtà che invece viviamo oggi testimonia l’esatto opposto, basta sfogliare oltre gli omaggi e i ricordi dell’ex sindaco per rendersene conto: in via Mariti, riferisce La Repubblica Firenze, un controllo antispaccio finisce in rissa, con agenti aggrediti e cinque arresti; per il Corriere Fiorentino, oltre la metà dei dehors in centro viola le regole, il che comporterà controlli a tappeto e verifiche per tutta l’estate contro il dilagare anarchico e incontrollato di queste strutture ad uso turistico, parallelamente al dilagare altrettanto anarchico e incontrollato di turisti e soprattutto croceristi (solo da oggi al 2 giugno sono attese dieci navi al porto di Livorno, fa sapere La Nazione Firenze). Sempre sul Corriere Fiorentino leggiamo del folle rincaro di 2.000€ complessivi per la “quota sociale” nelle RSA nonostante precedente diffida della Regione, delle richieste di porta telematica in via Il Prato, chiusura della ZTL alle 20 e opposizione al parcheggio del Cestello da parte dei residenti in Oltrarno e della rivolta degli operai irregolari di Prato nel settore moda. Altre chiusure, poi, in via Bolognese, addirittura dal 10 giugno al 10 settembre, per i soliti lavori di Publiacqua: lo riporta Il Tirreno Firenze. Ultimo, ma non certo per importanza, il successo della cena di Vannacci e Salvini al Tuscany Hall: presenti 750 persone con previa conferenza stampa ristretta in cui però si è ancora ignari sia dell’identità del candidato del centrodestra, che non sarà Vannacci, che della data stessa della tornata elettorale. «La Lega è pronta anche domani a presentare le liste», fa sapere Matteo Salvini. «Più che un candidato spiazzante, vogliamo un candidato serio con una squadra seria», fa eco Vannacci. Tra battute enologiche, risposta alle polemiche sull’assenza dei consiglieri regionali (erano però presenti il segretario regionale Luca Baroncini e il capogruppo a Palazzo Vecchio Guglielmo Mossuto) e critiche serrate al referendum in programma tra la fine della prossima settimana e l’inizio della successiva, la cena si è svolta in un insieme di brevissimi comizi, filmati “motivazionali” su Vannacci e momenti conviviali. Presenti giornalisti di ANSA e RTV38, resoconti giornalistici a cura di Repubblica Firenze, La Nazione Firenze e Corriere Fiorentino. Il ministro dei Trasporti, come apprendiamo dalla penultima, interviene anche sulla gratuità dell’A1 per i fiorentini proposta da Marco Stella, dicendosi però ignaro dei dettagli e riservandosi ulteriori valutazioni, affermando che gli piacerebbe «rendere gratuite le autostrade di tutta Italia, visto che i cantieri sono ovunque. Ma è chiaramente una cosa impossibile…» (è in realtà possibilissimo, dato l’art. 42 della nostra Costituzione e l’esempio di altri Paesi, come Cuba, in cui sono gratuite da decenni). È partita, comunque, la raccolta firme, pur tra mille polemiche. Sulla stessa testata leggiamo infine della rimozione della segnaletica corrosa di viale Redi, ovviamente solo dopo l’ennesimo incidente mortale di cui abbiamo riportato. (JCM)
