Il civismo toscano chiede pari condizioni: “Nessuna scorciatoia, solo rispetto delle regole”
A due mesi dalle elezioni regionali in Toscana, il clima politico si muove ancora nell’ambiguità. Il partito al governo della regione (Partito Democratico) non ha ancora ufficializzato il proprio candidato, ma tutto lascia intendere che sarà Eugenio Giani, pronto a correre per un secondo mandato. Un’attesa che, però, ha conseguenze concrete: l’assenza di una candidatura formale impedisce di fatto alle liste civiche autonome di avviare la raccolta firme necessaria per presentarsi alle elezioni, un obbligo che invece non grava sulle formazioni legate ai grandi partiti.
È questa una delle accuse lanciate dal coordinamento civico “L’Altra Toscana”, guidato dal sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, che oggi ha diffuso un comunicato dai toni fermi, puntando il dito anche contro quelle che definisce “liste civetta”, costruite a tavolino dai partiti per simulare un radicamento territoriale. Liste che, proprio perché collegate a partiti già rappresentati in Parlamento o in Consiglio regionale, possono evitare la raccolta firme grazie a deroghe e cavilli normativi.
Al contrario, le vere forze civiche, prive di tali appoggi, si vedono costrette a un percorso ad ostacoli, aggravato dal fatto che senza la proclamazione ufficiale dei candidati delle coalizioni, non possono nemmeno iniziare la raccolta delle sottoscrizioni. Questo – denuncia il comunicato – genera una competizione fortemente distorta, in cui chi rispetta le regole viene penalizzato da un sistema pensato per tutelare gli apparati.
“Il civismo che stiamo costruendo in Toscana è l’opposto di tutto questo”, scrive Del Ghingaro, “non ha doppi fondi, non cerca scorciatoie, non si traveste da ciò che non è”. L’Altra Toscana rivendica invece una politica radicata, seria e autonoma, fondata su comunità reali e non su operazioni elettorali pensate a tavolino. In un momento in cui, secondo il coordinamento, “destra e sinistra occupano tutto lo spazio del dibattito pubblico” lasciando ai cittadini solo un’alternativa plebiscitaria, il civismo autentico chiede pari dignità e diritti per partecipare al confronto elettorale. “Chi gioca con le regole non può essere parte della soluzione. Noi, semplicemente, le rispettiamo. E questo – oggi – è già una forma di radicale discontinuità”, conclude Del Ghingaro. Dietro le parole, un messaggio politico chiaro: se i candidati dei poli continuano a non essere formalizzati, l’effetto concreto sarà escludere dal voto qualunque proposta realmente civica e indipendente.