Santa Maria Novella gremita per la manifestazione “Firenze Si-cura”: comitati civici, cittadini e opposizione chiedono risposte concrete e la fine dell’indifferenza e della politica del gaslighting
Una folla di cittadini come non se ne vedevano da tempo. Centinaia e centinaia di volti e voci, uniti non soltanto dal malcontento, ma anche dalla voglia di farsi sentire: un bisogno collettivo di essere ascoltati, di tornare protagonisti nella propria città. Così si può riassumere lo spirito della grande manifestazione che oggi pomeriggio ha animato piazza Santa Maria Novella, dove quasi un migliaio di fiorentini si sono radunati per chiedere più sicurezza, denunciare il gaslighting negazionista delle istituzioni, e pretendere risposte chiare e azioni concrete.
La grande manifestazione, promossa dai gruppi Aria Nuova per Firenze, Ribella Firenze, Il Mondo Che Vorrei, Firenze Vera, Abusivismo e Degrado, il Comitato Canneto Le Coste, il Comitato Quartiere 4, è stata un oceano di cartelli, bandiere tricolori e simboli con il giglio di Firenze. Una rete sempre più ampia di associazioni e comitati che per mesi ha denunciato una situazione che negli ultimi tempi sembra essere sfuggita di mano, in una Firenze che ormai è al secondo posto in Italia per reati denunciati secondo il rapporto Univ Censis 2025.
I cittadini hanno accusato l’attuale amministrazione guidata dalla sindaca Sara Funaro di inadeguatezza nella gestione della sicurezza e dell’emergenza degrado che affliggono molti quartieri. Il primo intervento è stato quello di Leonardo de Il Mondo che Vorrei:
“Grazie alla nostra community stiamo facendo qualcosa di costruttivo: ci stiamo aiutando a vicenda, segnalando il crimine. Ma c’è un grosso problema: si parla di Riforma Cartabia, si parla di impunità, si parla soprattutto di forze dell’ordine che non possono più operare nell’esercizio delle proprie funzioni. I cittadini si sentono avviliti, vengono lasciati da soli. Il nemico non sono le persone sulle scalinate della stazione. Il nemico vero sono quelle istituzioni che con la loro cecità non fanno nulla.”
Duro e diretto anche Simone Gianfaldoni, del Comitato Cittadini Attivi San Jacopino, che ha raccontato il fallimento del dialogo istituzionale:
“Le istituzioni ci hanno già lasciato, hanno fatto quadrato fra di loro. I cittadini non vengono più considerati. La scorsa settimana abbiamo organizzato un presidio sotto la prefettura, consegnato un documento di quattro pagine verbalizzate. Risultato: la prefetta non si è fatta vedere. Ed è così da due anni a questa parte.”
Tra i vari interventi al microfono, è risuonato con forza quello di Alberto Martini, rappresentante di Aria Nuova per Firenze:
“Siamo tantissimi, ed è questo che oggi ci fa iniziare questo percorso. Avevo invitato pubblicamente la sindaca Funaro, l’assessore Andrea Giorgio, il capogruppo PD Luca Milani e tutta la giunta. Non si è presentato nessuno. Sono presenti quasi tutti gli esponenti dell’opposizione. Quelli che comandano, non vogliono stare con i cittadini. Sindaca Funaro, dove c***o sei?”
Commovente l’intervento di Francesca Marrazza, coordinatrice del movimento Ribella Firenze:
“Vorrei spendere una parola per le donne. Perché spesso ci dimentichiamo che la mancanza di sicurezza colpisce soprattutto noi. Molte non possono andare a lavorare da sole, hanno paura, rinunciano a uscire. Quando vogliamo organizzare una serata, una pizza con le amiche, ci dobbiamo far venire a prendere da figli, mariti, fidanzati. Questo è illegittimo in una società che si definisce civile.
Ci avevano promesso una città plurale, una città inclusiva: di fatto, ci stanno espellendo dalla nostra città. I miei figli hanno paura a uscire. E non è giusto. Se mio figlio beve, è colpa mia. Ma se mio figlio viene aggredito tornando a casa, ha fallito la comunità civile.”
Poi, mostrando un cartello, ha detto ad alta voce:
“Se non vedete i nostri problemi, se non percepite le nostre paure, se non vivete la nostra città, se non ascoltate le nostre critiche, se non rispondete alle nostre domande, se ci considerate un intralcio ai vostri progetti, non potete essere i nostri amministratori. DIMETTETEVI.”
In chiusura, ancora Alberto Martini ha ribadito con fermezza:
“Non sono i fiorentini che devono vivere rinchiusi in casa per la paura, ma sono i delinquenti che devono essere rinchiusi in galera!”
Alla manifestazione non sono mancati gli esponenti del centrodestra, ben visibili tra la folla: Massimo Sabatini della lista Schmidt, i consiglieri Matteo Chelli, Angela Sirello, il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Draghi, e il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai, Guglielmo Mossuto della Lega. Nessuna bandiera di partito, ma una partecipazione dichiaratamente solidale.
La manifestazione di stasera è stata un segnale chiaro: una parte significativa della cittadinanza fiorentina si sente abbandonata e chiede interventi immediati. Ora la palla passa alle istituzioni, chiamate a rispondere a un grido che non sembra destinato a spegnersi.“O ci ascoltate, o torneremo ancora più numerosi”, ha detto una manifestante.
E, a giudicare dall’energia in piazza, non sembra una minaccia, ma una promessa.



