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Firenze, caso Albanese: l’Associazione Italia-Israele attacca l’evento in Consiglio e chiede la revoca dell’incarico ONU

Foto: File:Encontro com relatora especial da ONU, Francesca Albanese - Out.24 (54303679102).jpg
  • 11 Dicembre 2025
  • Redazione La Firenze Che Vorrei

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Centrodestra all’attacco: interrogazioni parlamentari, proteste e accuse di “indottrinamento” nelle scuole

 

Di Roberto Vedovi

Il Consiglio comunale di Firenze si avvia verso una seduta ad altissima tensione per la votazione sull’ospitalità a Francesca Albanese, Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati, chiamata a presentare il suo rapporto “From economy of occupation to economy of genocide”. La proposta ha già superato la Commissione 7 Pace grazie ai voti di Pd, Alleanza Verdi-Sinistra e del proponente Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) e ora è pronta per l’aula, dopo che la cittadinanza onoraria è stata tolta dal testo.
A guidare l’offensiva contro l’iniziativa è l’Associazione Italia-Israele di Firenze, il cui presidente Emanuele Cocollini definisce la decisione «grave e pericolosa» e parla senza giri di parole di «passerella istituzionale» per tesi considerate antisemite e delegittimanti nei confronti di Israele.«Consideriamo grave e pericolosa la decisione della Commissione 7 del Consiglio comunale di Firenze che ha approvato un atto per organizzare un’iniziativa istituzionale in cui Francesca Albanese presenterà il suo famigerato rapporto e, addirittura, si prevede di conferirle un riconoscimento pubblico», scrive Cocollini nella nota ripresa da Il Tempo.

Le critiche acquistano ulteriore peso alla luce della posizione espressa dalla sindaca Sara Funaro, che si è detta nettamente contraria al conferimento della cittadinanza onoraria a Albanese, definendola «un personaggio divisivo» e sottolineando che «Firenze è e deve restare città di pace e di dialogo».
Il vicepresidente del Consiglio comunale e consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi, che in commissione ha votato contro, ha assicurato – per il ruolo istituzionale che ricopre – che la mozione sarà calendarizzata quanto prima, compatibilmente con gli impegni di fine anno (bilancio in primis), e ha definito il testo finale «fortemente annacquato» perché Palagi è dovuto scendere a compromessi.

Nel frattempo le proteste non si fermano: Lega e Fratelli d’Italia stanno preparando nuove interrogazioni parlamentari – tra cui quella del deputato FdI Alessandro Amorese sul webinar di Albanese in una scuola media di Massa, accusato di «sgradevole indottrinamento», e quelle dei deputati Francesco Filini e Sara Kelany al ministro degli Esteri per valutare l’incompatibilità del suo ruolo Onu – e annunciano presidi e manifestazioni. Le polemiche si sono già allargate alle scuole toscane, dove webinar con Albanese promossi dalla rete «Docenti per Gaza» hanno scatenato accuse di «pensiero unico».

Oggi l’Associazione Italia-Israele di Firenze ha rilanciato con un post durissimo: «A Firenze si discute ancora di concedere passerelle a Francesca Albanese mentre, dopo le ultime rivelazioni sui suoi rapporti con ambienti vicini ad Hamas e alla Jihad islamica, mezzo mondo democratico si chiede come possa essere ancora al suo posto». L’associazione cita la partecipazione di Albanese a una conferenza online del 2022 con esponenti di Hamas (Bassem Naim e Ghazi Hamad) e della Jihad islamica, dove disse: «Avete il diritto di resistere a questa occupazione». E conclude: «La sua permanenza nel ruolo è incompatibile con la neutralità che l’Onu dovrebbe avere. Le istituzioni fiorentine dovrebbero chiedere la revoca del suo incarico, per la credibilità delle Nazioni Unite e per la dignità della nostra Città». Parole che fanno eco alle richieste dei deputati di Fratelli d’Italia Francesco Filini e Sara Kelany, che nelle scorse settimane hanno presentato interrogazioni al Governo per valutare l’incompatibilità di Albanese con il mandato Onu.

Quando la mozione arriverà in aula, il Pd dovrà gestire una possibile spaccatura interna e il contrasto evidente con la linea della propria sindaca. Per Cocollini e l’Associazione Italia-Israele la battaglia è chiara: niente passerella fiorentina e, se possibile, via dall’Onu.

Foto: Wikimedia Commons CC BY-SA 2.0

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