Firenze, il “cubo nero” e lo spettro di Liverpool: esiste un rischio concreto di perdere il titolo UNESCO?

pf_1755684105

Condividi sui social

Santarelli (Noi Moderati): “Firenze rischia lo status UNESCO, come Liverpool”. Inizia una petizione lanciata da LFCV contro il “cubo nero” sul Lungarno: i cittadini contro le offese alla bellezza di Firenze

 

Il progetto urbanistico sull’area dell’ex Teatro Comunale fa tremare cittadini, esperti e rappresentanti politici. Oggi è Luca Santarelli, coordinatore del gruppo Misto – Noi Moderati, a lanciare un allarme preciso: “Firenze rischia seriamente di essere cancellata dalla lista dei patrimoni UNESCO, come è già accaduto a Liverpool”.

Nel 2021 la città inglese perse il suo status di patrimonio dell’umanità a causa del mastodontico progetto “Liverpool Waters”, che prevedeva grattacieli e strutture moderne invasive costruite a ridosso dei suoi storici docks. Ora, secondo alcuni, Firenze rischia la stessa sorte, a pochi anni dall’ampliamento dell’area UNESCO riconosciuta nel 2021, che includeva proprio i lungarni: “La portata dell’investimento sarà anche diversa, ma la logica è identica: si deturpa il profilo storico della città con interventi invasivi e incoerenti”, spiega Santarelli.

Il nuovo complesso sorto sull’area dell’ex Teatro Comunale, con la sua massa squadrata e i tamponamenti esterni in tonalità scure, svetta oggi come un corpo estraneo sullo skyline di Firenze. Per molti cittadini è una ferita aperta nel tessuto urbano, un intervento che stravolge l’equilibrio visivo e cromatico che da secoli caratterizza la città. A essere compromesso non è solo il profilo architettonico dei lungarni, ma il principio stesso che rende Firenze unica al mondo: l’armonia tra forme, colori e proporzioni.

Ma il danno non è soltanto estetico. Preoccupa anche l’aspetto democratico: si avverte sempre più una progressiva esclusione dei cittadini dalle scelte urbanistiche, spesso orientate verso interessi privati e operazioni immobiliari di lusso, lontane dai bisogni reali della comunità.

Nel mezzo delle polemiche sull’ex Teatro Comunale, il nostro giornale si è fatto promotore di una raccolta firme su Change.org per chiedere un cambio di rotta nelle scelte urbanistiche che stanno trasformando, e secondo molti deturpando, l’identità storica della città:

“Fermiamo lo scempio di Firenze: firma anche tu per cambiare il colore del cubo bianconero”

Firenze è al centro di una trasformazione dalla quale noi cittadini siamo sempre più tagliati fuori: si fa di tutto per allontanare gli abitanti, sparisce il verde, si fa spazio a mastodontici complessi – per turisti di lusso, si dice – completamente alieni al nostro tessuto e a una certa idea di bellezza, che prima si veniva a imparare a Firenze.

Ci vengono sottratti spazi pubblici e la ricchezza che dovrebbe venire da queste operazioni immobiliari resta confinata negli stessi complessi. Si è alterata pesantemente, seppur in modo non irrimediabile, l’immagine della nostra città, il suo dolce skyline, l’armonia delle facciate, i colori dei tetti. L’ex Teatro Comunale è destinato a restare una ferita aperta per lungo tempo.

In più, rileviamo una stridente ambiguità nel comportamento di tutti gli organi deputati al controllo: se si fanno tante eccezioni e puntine al cittadino per minimi interventi, si chiudono due occhi su un “improvviso” cambio di colore.

Sappiamo che il potere, che oggi ci comanda, glissa e allora alziamo la voce e chiediamo di intervenire sul complesso e ripristinare, almeno, il progetto originario nei connotati originari. La richiesta è semplice: sanare la ferita togliendo il nero e ripristinando il tono dorato e luminoso dell’idea iniziale presentata nel 2022.

Questo è anche un invito a tutti noi a essere meno passivi e più partecipi, a essere cittadini. Insomma, se non abbiamo visto sorgere un complesso così impattante, se ci svegliamo solo adesso… può succedere di nuovo?

Firma qui su Change.org

Sei un visionario nel campo dell'architettura, del design o dell'urbanistica?
Hai progetti o idee innovative per Firenze, per i suoi spazi, edifici o quartieri?

Invia le tue proposte in forma di immagini con brevi descrizioni e potrai vederle pubblicate su LFCV e condividere la tua visione della città.