Santarelli (Noi Moderati): “Firenze rischia lo status UNESCO, come Liverpool”. Inizia una petizione lanciata da LFCV contro il “cubo nero” sul Lungarno: i cittadini contro le offese alla bellezza di Firenze
Il progetto urbanistico sull’area dell’ex Teatro Comunale fa tremare cittadini, esperti e rappresentanti politici. Oggi è Luca Santarelli, coordinatore del gruppo Misto – Noi Moderati, a lanciare un allarme preciso: “Firenze rischia seriamente di essere cancellata dalla lista dei patrimoni UNESCO, come è già accaduto a Liverpool”.
Nel 2021 la città inglese perse il suo status di patrimonio dell’umanità a causa del mastodontico progetto “Liverpool Waters”, che prevedeva grattacieli e strutture moderne invasive costruite a ridosso dei suoi storici docks. Ora, secondo alcuni, Firenze rischia la stessa sorte, a pochi anni dall’ampliamento dell’area UNESCO riconosciuta nel 2021, che includeva proprio i lungarni: “La portata dell’investimento sarà anche diversa, ma la logica è identica: si deturpa il profilo storico della città con interventi invasivi e incoerenti”, spiega Santarelli.
Il nuovo complesso sorto sull’area dell’ex Teatro Comunale, con la sua massa squadrata e i tamponamenti esterni in tonalità scure, svetta oggi come un corpo estraneo sullo skyline di Firenze. Per molti cittadini è una ferita aperta nel tessuto urbano, un intervento che stravolge l’equilibrio visivo e cromatico che da secoli caratterizza la città. A essere compromesso non è solo il profilo architettonico dei lungarni, ma il principio stesso che rende Firenze unica al mondo: l’armonia tra forme, colori e proporzioni.
Ma il danno non è soltanto estetico. Preoccupa anche l’aspetto democratico: si avverte sempre più una progressiva esclusione dei cittadini dalle scelte urbanistiche, spesso orientate verso interessi privati e operazioni immobiliari di lusso, lontane dai bisogni reali della comunità.
Nel mezzo delle polemiche sull’ex Teatro Comunale, il nostro giornale si è fatto promotore di una raccolta firme su Change.org per chiedere un cambio di rotta nelle scelte urbanistiche che stanno trasformando, e secondo molti deturpando, l’identità storica della città:
“Fermiamo lo scempio di Firenze: firma anche tu per cambiare il colore del cubo bianconero”
Firenze è al centro di una trasformazione dalla quale noi cittadini siamo sempre più tagliati fuori: si fa di tutto per allontanare gli abitanti, sparisce il verde, si fa spazio a mastodontici complessi – per turisti di lusso, si dice – completamente alieni al nostro tessuto e a una certa idea di bellezza, che prima si veniva a imparare a Firenze.
Ci vengono sottratti spazi pubblici e la ricchezza che dovrebbe venire da queste operazioni immobiliari resta confinata negli stessi complessi. Si è alterata pesantemente, seppur in modo non irrimediabile, l’immagine della nostra città, il suo dolce skyline, l’armonia delle facciate, i colori dei tetti. L’ex Teatro Comunale è destinato a restare una ferita aperta per lungo tempo.
In più, rileviamo una stridente ambiguità nel comportamento di tutti gli organi deputati al controllo: se si fanno tante eccezioni e puntine al cittadino per minimi interventi, si chiudono due occhi su un “improvviso” cambio di colore.
Sappiamo che il potere, che oggi ci comanda, glissa e allora alziamo la voce e chiediamo di intervenire sul complesso e ripristinare, almeno, il progetto originario nei connotati originari. La richiesta è semplice: sanare la ferita togliendo il nero e ripristinando il tono dorato e luminoso dell’idea iniziale presentata nel 2022.
Questo è anche un invito a tutti noi a essere meno passivi e più partecipi, a essere cittadini. Insomma, se non abbiamo visto sorgere un complesso così impattante, se ci svegliamo solo adesso… può succedere di nuovo?