Idra denuncia la paralisi dell’organo di controllo ambientale e scrive al sindaco Funaro. Chiesta un’azione urgente per colmare il vuoto informativo e garantire la sicurezza del territorio
Un’opera monumentale come il sottoattraversamento AV di Firenze, nel cuore di una città patrimonio UNESCO, non può procedere nell’ombra né tantomeno senza gli strumenti pubblici di monitoraggio e verifica ambientale: è il messaggio che l’associazione di volontariato Idra lancia al sindaco di Firenze Sara Funaro, con una PEC ufficiale inviata anche ai gruppi consiliari di Palazzo Vecchio, per denunciare otto mesi di inattività dell’Osservatorio Ambientale Nodo AV, presieduto da un rappresentante indicato proprio dal Comune.
“Gentile Sindaco, abbiamo ricevuto faticosamente notizia a metà luglio dal Ministero dell’Ambiente – è l’incipit della comunicazione – dell’avvenuta decadenza, oramai da otto mesi, della funzionalità dell’Osservatorio Ambientale Nodo AV di Firenze”. Un silenzio prolungato che ha coperto anche una questione tutt’altro che marginale: la nuova destinazione delle terre di scavo (oltre 105.000 tonnellate a maggio), non più orientate alla riqualificazione ambientale della ex miniera di Santa Barbara, come inizialmente promesso, ma smaltite in impianti per rifiuti, contrariamente a quanto ancora affermano alcuni organi di informazione locali.
Idra racconta di aver appreso il cambio di rotta dall’Osservatorio Ambientale del Valdarno e di aver denunciato pubblicamente la questione. Roma stessa pare essersi accorta solo tardi dell’assenza dell’organo fiorentino: la Direzione Generale Valutazioni Ambientali ha pubblicato la notizia della decadenza solo a fine agosto. Intanto, restano inevasi numerosi quesiti che l’associazione aveva rivolto all’Osservatorio, spingendola ora a rivolgersi direttamente alla sindaca.
Ma l’inattività dell’Osservatorio è solo la punta dell’iceberg. Idra elenca altre cinque criticità di sistema che, ad avviso dell’associazione, rendono il progetto “di dubbia legittimità”. A partire dalla destinazione delle terre di scavo, viene contestata l’esenzione del progetto dalla Valutazione di Impatto Ambientale nonostante il rischio idraulico elevato dell’area destinata alla nuova stazione. Si lamenta anche l’assenza del piano di emergenza previsto dal DM 28/10/2005 sulla sicurezza nelle gallerie ferroviarie, e il mancato collaudo tecnico-amministrativo dello Scavalco AV Castello-Rifredi, il cui degrado sarebbe già visibile. Ultima ma non meno grave, l’avvio dei lavori per il cosiddetto ‘bypass Mugnone’ il 14 luglio, senza adeguata informazione e consultazione della popolazione interessata.
“Ella comprenderà, gentile Sindaco – scrive Idra – quale e quanto sia il grado di preoccupazione che la cittadinanza nutre nei riguardi delle modalità di esecuzione di un progetto così ambizioso, delicato e controverso (si riascolti al riguardo la netta stroncatura formulata dal Suo predecessore Sindaco Dario Nardella)”. L’appello finale all’amministrazione è chiaro: “Le chiediamo un prezioso tempestivo intervento atto a colmare le lacune informative descritte e a prevenire le conseguenze paventate per effetto delle procedure autorizzative adottate”. In gioco, secondo l’associazione, non c’è solo la trasparenza di un’opera pubblica, ma la tutela dell’ambiente, della salute pubblica e della legalità istituzionale.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli
