Firenze, la denuncia di Simone Scavullo: “Basta sfruttamento degli animali per l’accattonaggio”

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Scoppia la polemica sul silenzio politico e la “sveglia” pre-elettorale di alcuni esponenti regionali

 

“Non possiamo più voltare lo sguardo”: con queste parole, Simone Scavullo, attivista e presidente del Comitato Cittadini per Firenze e coordinatore regionale Toscana di REA (Rivoluzione Ecologista Animalista) rilancia con forza la sua battaglia contro l’accattonaggio con animali nella città di Firenze e in tutta la Toscana. Una battaglia che va avanti da anni, tra denunce pubbliche, raccolte firme e appelli caduti spesso nel vuoto.

E proprio a partire da questo vuoto istituzionale, Scavullo torna a farsi sentire sui social, accusando le istituzioni – sia locali che regionali – di immobilismo davanti a un fenomeno definito “una piaga sociale e civile”: “Nonostante l’anno scorso abbiamo consegnato 600 firme in Consiglio Comunale, nulla è cambiato. Ora, insieme ad altri cittadini, abbiamo avviato una nuova raccolta firme destinata al Consiglio regionale. In pochi giorni abbiamo superato le 3.000 adesioni.”

Secondo Scavullo, il fenomeno dello sfruttamento degli animali a fini di accattonaggio è documentato e drammatico: cani tenuti ore sotto il sole, cuccioli importati dall’Est Europa per essere usati come strumenti per la mendicità, casi di evidente maltrattamento. “È in contrasto con la legge Brambilla – ricorda Scavullo – eppure si continua a ignorare tutto questo.”

A far discutere, nelle ultime ore, è anche la presa di posizione di Eros Tetti, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra ed esponente dei verdi toscani, che ha annunciato una proposta di modifica alla legge regionale per inasprire le sanzioni contro chi sfrutta gli animali per l’accattonaggio. “È inaccettabile che nel 2025 si continui a tollerare lo sfruttamento dei cani ai fini dell’accattonaggio. Oggi – spiega Tetti – la normativa prevede soltanto una sanzione amministrativa, una multa che regolarmente non viene pagata. È evidente che si tratta di una misura del tutto inefficace. Serve un intervento più incisivo: il sequestro immediato dell’animale e la sua messa in sicurezza, garantendo cure e protezione a chi non può difendersi da solo”, ha dichiarato Tetti.

Ma le tempistiche non sono passate inosservate, soprattutto tra gli attivisti. Scavullo, insieme a molti altri, ha contestato la “comparsa” improvvisa di Tetti e altri esponenti politici proprio in prossimità delle elezioni regionali: “Ecco qua… buongiorno eh… ora in prossimità delle regionali si fanno vedere tutti. Ma prima dove erano?”, scrive polemicamente Scavullo, richiamando il silenzio degli ultimi mesi da parte di molte forze politiche. Scavullo dichiara inoltre che si sarebbe aspettato quantomeno una chiamata o un messaggio per collaborare sulla tematica.

Anche altri attivisti e cittadini non hanno risparmiato critiche: “Un classico. Poi, finita la campagna elettorale, tutto resta come prima”, si legge in un commento. “Sono mesi che si raccolgono firme e si chiedono incontri, e ora – zac! – spunta la proposta magica”, scrive un’utente su Facebook.

Nel frattempo, Scavullo prosegue la sua campagna e annuncia che la nuova raccolta firme sarà portata direttamente in Regione Toscana. L’obiettivo è ottenere una modifica al regolamento regionale che vieti in modo chiaro e applicabile l’uso di animali nell’accattonaggio, prevedendo sanzioni efficaci, ma soprattutto il sequestro e la messa in sicurezza degli animali coinvolti. “Non ci fermeremo. La politica non può continuare a usare questi temi solo per guadagnare consensi. È il momento di agire davvero, per dare voce a chi non può difendersi.”

I cittadini che vogliono firmare la petizione possono farlo a questo link su change.org: Basta animali usati per accattonaggio: chiediamo il sequestro e una legge regionale.