La protesta per la Palestina blocca il diritto fondamentale al voto. L’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori denuncia i disagi per elettori disabili e accusa le autorità
In questi giorni di voto, a Firenze alcuni seggi elettorali sono stati spostati all’ultimo momento a causa dell’occupazione di alcune scuole da parte di studenti in protesta per la Palestina. Ma secondo L’ADUC – Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori – questi spostamenti, comunicati in modo frammentario dal Comune a poche ore dal voto, hanno creato disagi non trascurabili, soprattutto per le persone con disabilità.
“Chi scrive, che accompagna un’amica disabile visiva e motoria per l’esercizio del suo diritto, si è ritrovato il seggio a ‘solo’ 900 metri di distanza da quello abituale. Meno male che non oggi non piove e il clima non è particolarmente ostile. Ma 900 metri sono 900 metri.” Un disagio che, seppur lieve rispetto ad altri scenari, mette in luce una questione più profonda: l’occupazione delle scuole sta ostacolando l’esercizio di un diritto fondamentale come quello al voto.
Secondo ADUC, il problema non è solo logistico ma politico: le autorità, per evitare tensioni sociali, avrebbero preferito non intervenire sulle occupazioni, accettando implicitamente che queste possano avere la meglio su un caposaldo della democrazia. “Intuiamo che le pubbliche autorità non abbiano ritenuto carino sgomberare queste occupazioni perché, ai tanti problemi che già hanno, avrebbero rischiato di aggiungere qualche protesta/corteo (magari anche con code di violenze) di chi rivendicava il proprio diritto di bloccare il nostro caposaldo della democrazia, le elezioni.”
L’associazione punta il dito anche contro la Regione Toscana, accusata di adottare simbolismi politici discutibili a scapito dei diritti dei cittadini: “Non ci stupiamo più di tanto da parte di chi (Regione Toscana nel nostro caso) ai propri balconi fa sventolare le bandiere di Toscana, Italia, Europa e Palestina, dove quest’ultima sembra proprio a ragion veduta, visto che tra i motivi principali per cui le scuole oggi sono inagibili per l’esercizio del diritto di voto c’è quello – generico quanto, nel caso, indicativo – della Palestina. Dove tra l’altro … il tanto auspicato cessate il fuoco è in atto, ma questo non interessa a occupanti e concessionari delle occupazioni. Proprio come quando scioperano bloccando la mobilità pubblica di chi non c’entra con le loro ragioni.”
Foto: Copyright Fotocronache Germogli