Dopo mesi di segnalazioni da parte dei residenti, richieste di intervento e una lunga scia di titoli di cronaca che hanno raccontato il crescente senso di insicurezza in città, la Giunta comunale annuncia oggi il nuovo “Piano Notte”, in partenza dalla prossima settimana. Presentato come “una risposta concreta” alle criticità emerse, il piano si sviluppa lungo tre direttrici: un rafforzamento della presenza notturna della Polizia Municipale, il ritorno degli steward nelle principali piazze della vita notturna e l’impiego di volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri nei giardini e negli spazi pubblici più sensibili.
Il potenziamento delle pattuglie sarà reso possibile dall’arrivo dei 200 nuovi agenti municipali, che consentirà di passare a 19 pattuglie impegnate nel servizio ordinario notturno. Nel fine settimana, da giovedì a domenica, si aggiungeranno altre quattro pattuglie specificamente dedicate alla gestione della vita notturna (per un totale di 23 pattuglie nei weekend), mentre 24 steward saranno impiegati nelle principali piazze del centro storico, in coordinamento con le forze dell’ordine. A completare il quadro, il contributo dei volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri 181 Pegaso, presenti fino a mezzanotte in dieci itinerari cittadini.
Se il piano rappresenta un passo avanti rispetto all’inattività percepita da troppo tempo da molti cittadini, resta da vedere quanto potrà essere incisivo sul medio e lungo periodo. Il consigliere comunale Massimo Sabatini (Lista Schmidt) ha commentato positivamente l’aumento delle pattuglie, pur sottolineando che si tratta di un intervento tardivo e comunque non sufficiente: “Serve continuare a rafforzare in modo strutturale la presenza sul territorio”, afferma. Per farlo, suggerisce interventi precisi: “Cambiare le anacronistiche regole dell’esonero dai turni notturni per età, nonché sedersi al tavolo con i sindacati per ascoltare le loro chiare necessità per una migliore dotazione (un esempio su tutti: i maglioni e i giubbotti anti-taglio). Firenze è sempre più insicura e la politica per la sicurezza deve cambiare”.
In effetti, il potenziamento resta estremamente limitato nei numeri: poco più di 40 operatori della polizia municipale saranno effettivamente in servizio durante la notte, in una città complessa come Firenze, dove le criticità legate alla sicurezza sono ormai diffuse e trasversali. Sarà sufficiente? E sarà un presidio davvero visibile e continuativo nei quartieri più problematici, o rischierà di concentrarsi nelle sole zone centrali?
Altro nodo riguarda la sostenibilità del piano nel tempo. L’efficacia di un modello “dinamico e adattabile”, come lo ha definito l’assessore Giorgio, dipenderà dalla capacità dell’Amministrazione di ascoltare e reagire rapidamente alle criticità. Le promesse di condivisione con i presidenti dei Quartieri e il coordinamento con la Prefettura sono un buon inizio, ma dovranno tradursi in risultati concreti.
Il “Piano Notte” parte, dunque, con buoni propositi. Ma servirà monitoraggio, trasparenza e coraggio nel correggere la rotta. La sfida, ora, è far sì che questo nuovo corso non si esaurisca in un annuncio, ma rappresenti l’avvio di una politica più ampia e continuativa sulla sicurezza urbana.
Perché i fiorentini, più delle parole, aspettano i fatti. E soprattutto, hanno bisogno di sentirsi davvero al sicuro.
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