Questa la dura presa di posizione del partito di Giorgia Meloni
“Ieri sera, nella gremita sala della chiesa del Nazareno di via Toscanini, di fronte a tante persone preoccupate e desiderose di risposte sul fronte sicurezza, l’Assessore Giorgio non poteva certo mancare di rivolgere l’ormai trito e ritrito attacco al Governo centrale e alle opposizioni locali di centrodestra, che a sua detta non avrebbero firmato una fantomatica lettera-appello della maggioranza da rivolgere al Ministero degli Interni per chiedere 200 agenti di polizia in più per Firenze. La realtà è ben diversa da quella descritta, anche se da un esponente politico che sistematicamente elude le risposte alle tante interrogazioni formulate dai consiglieri (nonostante gravi su di esso un preciso obbligo normativo) ed estremamente disinteressato ai lavori dell’aula consiliare, non ci aspettavamo certo niente di diverso. Per questo, occorre fare chiarezza, sgombrando il campo da equivoci di sorta ed evitando che affermazioni del tutto prive di fondamento possano essere scambiate per verità.
La maggioranza di Palazzo Vecchio composta da PD, Lista civica Funaro e AVS, in data 22/09/2025, senza alcuna preventiva interlocuzione o/e richiesta di sottoscrizione alle forze d’opposizione, ha presentato in Consiglio comunale l’ordine del giorno n. 1415, collegato alla proposta di deliberazione n. 59/2025, avente ad oggetto l’obiettivo di impegnare l’Ufficio di presidenza del Consiglio stesso a costituire una delegazione di consiglieri, tanto di maggioranza quanto di opposizione, per accompagnare Funaro presso il Ministero degli Interni per chiedere più agenti di polizia per la città.
Abbiamo votato contro per vari ordini di motivi, ben illustrati in occasione del dibattito sviluppatosi prima della votazione.
In primis, perché ci sembra oltremodo curioso – per non dire preoccupante – che un Sindaco di un Comune importante e complesso come Firenze, dopo quasi un anno e mezzo di mandato, non abbia ancora avuto la sensibilità e trovato il tempo di interloquire personalmente con il Ministero degli Interni per discutere dei problemi della città, visto quel che accade ogni giorno, tanto più se in campagna elettorale, come ha fatto Funaro, si era promesso di voler andare a Roma sotto le finestre del Viminale e non di non muoversi fino a quando non si sarebbero ricevute risposte adeguate. O ha perso il treno o, come crediamo, non è realmente interessata alla sicurezza delle nostre piazze, riesumata esclusivamente a sommo studio, nel maldestro tentativo di celare l’assenza totale di attenzione e aizzare ulteriormente la rabbia delle persone. Votare a favore avrebbe significato corroborare e suffragare un atteggiamento negligente e di totale inerzia che, piuttosto, combattiamo alacremente.
In secondo luogo, è alquanto imbarazzante che la maggioranza di centrosinistra, pur avendone la piena e totale facoltà, non abbia mai pensato, autonomamente, di invitare esponenti del Ministero degli Interni per trattare – guarda un po’ – di sicurezza. Saremmo ben lieti di partecipare. Meglio, però, restare al riparo nella campana di vetro, senza controparte, inscenando puntualmente il monologo a senso unico teso unicamente a screditare e squalificare il lavoro altrui, piuttosto che ad edificare. Ciò acquista ancora più valore se si pensa che gli esponenti di PD e AVS sono soliti dedicare gran parte del proprio tempo istituzionale a discettare di temi di ampio respiro internazionale su cui la capacità di incidenza del Comune è pressoché nulla (Palestina, Sudan, trattati di non proliferazione nucleare, etc.), invitando anche ospiti di rilievo. Hanno bisogno dell’aiuto da casa forse? Sappiano che non si gioca a “Chi vuol essere milionario” con le sorti di una città.
In terzo luogo, è ridicolo che chi per anni ha negato il problema sicurezza relegandolo a mera questione di percezione (a proposito, quando l’Assessore Giorgio, ieri sera, ha sostenuto che parlare di “percezione” è – testualmente – una “cazzata” si riferiva, forse, ai suoi colleghi di partito?). Oggi, improvvisamente svegliatosi (vivaddio), pretende di dispensare lezioni a destra e a manca, senza avere, quantomeno, neppure il buongusto di praticare concretamente ed effettivamente quella comunione di intenti tanto sbandierata a parole e nei fatti disattesa. Prova ne sia l’ordine del giorno di cui sopra, depositato con il dichiarato scopo non di conseguire un risultato, bensì di tentare di spaccare l’opposizione, che tuttavia, se questi sono gli attacchi a cui deve far fronte, può star serena.
L’Assessore ha dato i numeri, senza citare alcuna fonte. E come accade in certi casi, si inciampa, perché le bugie hanno le gambe corte.
Dall’analisi combinata dei dati ISTAT relativi al censimento permanente delle istituzioni pubbliche e dei PIAO della Polizia di Stato emerge che:
- Tra il 2015 e il 2017, il corpo ha perso ben 5630 addetti, complice il turn over imposto per via Patto di stabilità, passando da una forza lavoro di 100.345 addetti a una di 94.715;
- Tra il 2017 e il 2020, è stato in parte colmato il gap, con l’assunzione di nuovi 3.078 agenti in più rispetto alle cessazioni. Personale al 31/12/2020: 97.793 unità;
- Tra il 2020 e il 2022, è stato ulteriormente colmato il gap, nella misura di 724 unità. Personale al 31/12/2022: 98.517 addetti;
- Tra il 2022 e il 2023, è stato ulteriormente colmato il gap, con l’assunzione di nuovi 620 agenti in più rispetto alle cessazioni. Personale al 31/12/2023: 99.137 addetti;
- Nell’anno 2023, per effetto delle disposizioni previste dal D.L. 44/2023 e, in particolare, dell’art. 15, co. 1, è stato previsto un potenziamento degli organici della Polizia di Stato per complessive 548 unità (ulteriori rispetto a quelle assunte per compensare il turn over), nell’arco temporale 2023-2028.
A questi numeri si aggiungono, poi, quelli dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Quanto alla prima, doveroso segnalare come rispetto al 31/12/2022, quando disponeva di una dotazione di 109.118 unità, oggi possa contare su 112.860 addetti, circa 3.742 in più.
Ancora, l’Assessore ha parlato di videosorveglianza installata dall’amministrazione; a tal proposito, occorre precisare come numerose delle telecamere oggi in funzione siano state implementate grazie al contributo annualmente erogato dal Ministero degli Interni a valere sulla sicurezza urbana, che quest’anno, come indicato nei documenti di bilancio dell’ente, ha raggiunto circa quota 600.000 euro per Firenze. Lo stesso dicasi per taluni progetti nelle scuole, come il progetto per il contrasto all’utilizzo di stupefacenti approvato con deliberazione di Giunta n. 540 del 10/12/2024 e finanziato dal Ministero per l’importo di circa 70.000 euro.
Doveroso, inoltre, affrontare il tema dei minori stranieri non accompagnati, molti dei quali collocati in strutture gestite da cooperative che esercitano in virtù di una convenzione con il Comune. A fronte della corresponsione di un’indennità giornaliera per minore, il gestore è tenuto ad assicurare una serie di prestazioni che vanno dai corsi di formazione e educazione ai programmi di inserimento lavorativo e di sostegno. Compito del concedente è quello di accertare che le attività vengano effettivamente erogate ed eseguite, pena la revoca dei benefici. Come viene effettivamente svolto tale controllo? Male, a quanto ci pare di vedere. Tanti problemi, inoltre, derivano anche da una eccessiva concentrazione di strutture in aree già di per sé socialmente complesse. Si sappia che la Prefettura di Firenze, in virtù di un accordo sottoscritto in data 19/11/2021, ha demandato al Comune, proprio per rispondere all’esigenza di garantire un’equa partecipazione di tutto il territorio all’accoglienza, il compito di individuare le strutture destinate ad ospitare i centri. È, pertanto, l’ente comunale che deve assicurare la disponibilità di strutture ed evitare una dislocazione eccessivamente localizzata, potenzialmente foriera di conflitti e problematiche di varia natura.
Infine, un accenno al famigerato Centro per i rimpatri, che fino a non molto tempo fa anche il Partito Democratico chiedeva a gran voce (lo stesso ex Sindaco Nardella era un convinto sostenitore delle necessità di dotare il territorio di una struttura di questo tipo), salvo poi rimangiarsi le parole, complice l’ascesa del nuovo corso Schlein. Il fatto è che, tra una mozione e l’altra, tanti agenti di polizia sono stati tolti ai servizi d’ordine per accompagnare negli altri centri d’Italia le persone destinatarie di provvedimenti di espulsione, con aggravio esorbitante di risorse che potrebbero essere destinate, per esempio, a nuove assunzioni. Continuare a mettersi di traverso è controproducente e illogico.
Morale della favola: la narrazione costruita da Giorgio è offensiva e lesiva dell’intelligenza dei cittadini, ma soprattutto del suo ruolo, che è quello di Assessore alla Sicurezza, fino a prova contraria. Se, invece, è diventato Assessore al “Disbrigo pratiche”, lo faccia presente e ne prenderemo atto, fermo restando che per calciare la palla in tribuna è assolutamente più che sufficiente ricoprire incarichi di minor responsabilità.
Noi non ci tiriamo certo indietro di fronte alla richiesta di garantire maggior sicurezza a tutti i livelli istituzionali, ma non possiamo nella maniera più assoluta accettare che chi ha lasciato il Paese in condizioni disastrose e, puntualmente, ogni volta che viene intrapresa una iniziativa per contrastare fenomeni di degrado e criminalità (vedi Decreto Sicurezza) si colloca dalla parte opposta dalla barricata, a dimostrazione di un atteggiamento del tutto ambiguo ed ondivago, tenti di redimersi riversando tutte le colpe su un Esecutivo che sta lavorando sollecitamente per rimettere a posto i cocci”.
Lo dichiarano i consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Matteo Chelli, Angela Sirello (capogruppo), Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo.
