Gente “nuova”, doppia morale vecchia. Mia Diop paladina dell’inclusione, mentre il padre accumulava 27.000 euro di morosità per la casa popolare

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Mia Diop, 23 anni e già numero due della Toscana, combatte per i diritti… ma il padre occupava un alloggio comunale per 20 anni senza pagare un euro.

 

Mia Bintou Diop, la 23enne livornese di origini senegalesi (nata in Italia da padre senegalese e madre italiana di origini tedesche), è stata nominata – a sorpresa –vicepresidente della Regione Toscana dal governatore Eugenio Giani, diventando la più giovane assessora nella storia della regione. Consigliera comunale PD a Livorno, attivista per i diritti civili e membro della direzione nazionale del PD (schleiniana di ferro), ha un profilo marcatamente impegnato su temi come inclusione, diritti delle seconde generazioni, LGBTQ+ e giustizia sociale.

Dichiaratamente “antirazzista, antisessista e antifascista” — come lei stessa ha rivendicato in un post Instagram dopo l’attacco di Alessandro Draghi che l’aveva definita “La Mamdami in sapor di cacciucco”  — Diop è il volto del nuovo corso dei dem nell’era Schlein, quello che parla di inclusione, uguaglianza, giustizia sociale, intersezionalità. Peccato che, mentre i riflettori si accendono sulla sua ascesa, un’ombra piuttosto scomoda si proietti sulla famiglia della giovane vicepresidente.

Come ricorda un articolo de La Verità del 2 novembre 2023, Mbaye Diop, il padre di Mia, noto a Livorno per il suo impegno nella comunità senegalese e nel mondo sindacale, fu sfrattato da un appartamento comunale a Livorno che occupava da vent’anni senza pagare l’affitto. Secondo quanto riferito dal quotidiano, l’uomo avrebbe accumulato un debito di 27.213 euro con il Comune, di cui quasi 20 mila già iscritti a ruolo come canoni non versati e oggetto di contenzioso civile. Il dirigente dell’Ufficio Patrimonio, Enrico Montagnini, chiese all’Avvocatura comunale di procedere con lo sfratto per morosità, dopo due decenni di occupazione “tollerata”.

E dire che proprio Livorno — città amministrata dal centrosinistra — combatte da anni con il fenomeno delle case popolari occupate abusivamente: secondo i dati riportati da La Verità, nel 2023 le situazioni ancora da sanare erano una cinquantina, a fronte delle 300 di qualche anno prima. Il sindaco Luca Salvetti rivendicava i progressi, ma il totale degli affitti non pagati sfiorava all’epoca comunque i 264 mila euro.

Un dettaglio che stona con la narrazione dei “nuovi diritti” tanto cara alla segretaria Elly Schlein, di cui Diop è considerata una delle fedelissime. Perché quando Mia Diop dice di voler rappresentare “una politica dei diritti per tutti”, la domanda – sollevata ironicamente anche da un’inviata di Fuori dal Coro in una puntata del novembre 2023 – sorge spontanea: “Quali diritti? Quelli di poter occupare una casa del Comune?”

Così, mentre la vicepresidente toscana si presenta sui social con orgoglio e una bella dose di slogan ideologici (“Ciao a tutti, sono Mia Bintou Diop… antirazzista, antisessista, antifascista, livornese, iscritta all’Arcigay…”), il Partito Democratico si ritrova a gestire l’ennesima grana d’immagine: quella di un volto simbolo dei “nuovi valori” che rischia di incarnare, suo malgrado, le stesse vecchie contraddizioni della sinistra di governo. Un nuovo che puzza di vecchio.

Foto: Copyright Fotocronache Germogli