Meno di mille euro al mese per un immobile al primo piano nel centro di Firenze di proprietà dell’Istituto per il Sostentamento del Clero della Diocesi Firenze. È questo il canone di affitto pagato da Raed Al Salahat, 48enne del Kuwait ma di origini palestinesi e referente toscano dell’Abspp (Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese), per l’immobile di via del Campuccio 10 (in Oltrarno), tra via Romana e via dei Serragli, nel quale risiedeva anche con moglie e figli (attualmente in Giordania), dal quale è stato prelevato nell’ambito dell’inchiesta sulla rete di Hamas in Italia. Una cifra, regolarmente pagata – si apprende -, sicuramente non esosa alla luce degli affitti elevati e molto spesso insostenibili – oltre i 1500 euro al mese in media per un appartamento -, che i cittadini comuni senza affiliazioni particolari devono versare. A destare preoccupazione è anche il grado di penetrazione di Hamas – l’organizzazione che ha sostituito l’OLP, non senza un placet di Israele – in Italia e la pervasività della sua rete, forte di appoggi trasversali e capace di proteggere i suoi affiliati. Resta da capire come questi immobili della Chiesa vengano assegnati, con quali garanzie e controlli. Da quando e su quali basi era stato assegnato ad Al Salahat? Come mai la Chiesa fiorentina, anche alla luce dell’ondata di antisemitismo in Europa, non dice niente e non prende le distanze in modo netto? Come mai quell’immobile non è stato assegnato a una famiglia fiorentina più meritevole e bisognosa?
