Il ricorso di Toscana Rossa va al cuore del problema: c’è poca democrazia in Toscana

Toscana Rossa 1

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I 72321 elettori di Toscana Rossa (forse) torneranno ad avere rappresentanza in Regione. In caso di accoglimento, alla lista di Bundu spetterebbero fino a 2 seggi, a rischio due eletti del Centrodestra. Il verdetto del Tar è atteso il 18 febbraio.

 

Doverosa premessa. La legge elettorale oggi in vigore in Toscana è fortemente distorsiva. Detto in lessico non da via delle Pandette: c’è un problema di democrazia in Toscana e il voto espresso a Siena, a Grosseto, a Pisa vale meno di quello espresso a Firenze. Non solo, il sistema attuale restringe la competizione elettorale a una contrapposizione tra due blocchi, sempre meno aperta e sempre più scontata, impedendo l’ingresso a forze terze e alternative, magari contrarie al sistema stesso. Che sia la legge elettorale made in pian de Giullari una delle ragioni del crollo dell’affluenza? Il sistema può trincerarsi dietro il calo “fisiologico” della partecipazione elettorale, tipico di tutte le democrazie “mature”. Ecco perché il ricorso al Tar presentato da Toscana Rossa – coalizione di liste di sinistra –, in discussione il 18 febbraio 2026, con l’obiettivo di ridare voce ai 72381 elettori non rappresentati, mette il dito nella piaga e mette a nudo un sistema, nei fatti, dove conta sempre meno il consenso. Vale il vecchio adagio: “Non conta chi vota, ma chi conta i voti”. Come spiegato quest’oggi dalla già candidata presidente Antonella Bundu, a Toscana Rossa potrebbero spettare, in base ai calcoli, uno o addirittura due seggi; sono a rischio Marco Guidi (Fratelli d’Italia, Massa Carrara) e Marco Stella (Forza Italia, collegio Firenze 1), ma anche nel campo largo, per effetto del proporzionale, ci sarebbero dei riequilibri. “Stiamo ponendo una questione di costituzionalità”, ha rivendicato Bundu, che ha ribadito la necessità di cambiare la legge elettorale. “Per cinque anni – ha aggiunto l’ex consigliere comunale – è mancata una voce di sinistra”. Un vulnus che si intende sanare. Almeno a questo giro.