Il sindaco di Beslan chiede il ripristino della targa di Piazza “Bambini e Bambine di Beslan”

PIAZZALE BESLAND CC BY-NC 2.0 Nadia Fondelli

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Da almeno un paio di mesi la targa toponomastica che indica Piazza “Bambini e Bambine di Beslan” è stata divelta e distrutta. A giudicare dallo stato delle cose, potrebbe anche sembrare un’azione mirata invece che un puro incidente come quello che avvenne tempo addietro a causa di una manovra maldestra effettuata da un mezzo della nettezza urbana. In quel caso la targa venne prontamente ripristinata.

Non questa volta, con la targa che risulta completamente asportata. Fatta sparire da ignoti o raccolta e poi conservata in un deposito in attesa che ne venga autorizzata la risistemazione? E’ questa una prima domanda.

Qualunque sia stata la causa della sua distruzione, perché in questi due mesi nessuno dell’Amministrazione Comunale si è mosso affinchè venga ripristinata? Sovviene la seconda domanda.

Non si può di certo pensare che una targa riportante il nome di una pubblica piazza cittadina intitolata alla memoria delle vittime di una tragedia di portata storica possa essere oggetto di opportunismi politici e vittima sacrificale del periodo di avversione verso alcune aree d’Europa nel quale viviamo. Ovviamente non possiamo credere a questo, e preferiamo credere che ci sia di mezzo solo un intoppo burocratico.

Ad ottobre 2004 il piazzale che volge all’ingresso principale della Fortezza da Basso fu intitolato dalla Giunta Domenici ai bambini rimasti uccisi nella strage della scuola della cittadina osseta, a soli quasi due mesi dall’accadimento della vicenda. Era infatti il 1° settembre 2004 quando, durante le fasi inaugurali dell’inizio dell’anno scolastico, un commando di terroristi fece irruzione nella Scuola n. 1 di Beslan nella Repubblica dell’Ossezia del Nord – Alania (Repubblica facente parte della Federazione Russa) causando la morte di 334 persone, 186 dei quali bambini. Furono tre drammatici giorni durante i quali oltre mille persone furono tenute in ostaggio nella palestra della scuola fino al tragico epilogo del 3 settembre.

Da pochi giorni sono quindi trascorsi ventuno anni e come ogni anno a Beslan i primi tre giorni di settembre si commemorano gli accadimenti e si continuano a piangere le vittime. Proprio in questa occasione il Sindaco di Beslan Khariton Tatrov ha avanzato una richiesta per l’Amministrazione fiorentina:

Gentile Sindaco e membri del Consiglio Comunale di Firenze.

A nome della città di Beslan, vi chiediamo di trasmettere alla città di Firenze i nostri saluti e chiediamo, appena possibile, di restaurare la targa commemorativa che contrassegna la Piazza dei Bambini di Beslan, andata distrutta in un incidente.

Siamo consapevoli e grati per la solidarietà dimostrataci dalla vostra cittadinanza inseguito alla terribile tragedia del 2004 che ha sconvolto per sempre la nostra comunità, causando la morte di centinaia di concittadini tra i quali oltre 180 bambini.

Piazza Bambini e Bambine di Beslan di Firenze è un segno visibile della vostra vicinanza e per noi è molto significativo sapere di non esser dimenticati da voi come da numerose altre località italiane.

La Città di Beslan vive sin dai primi giorni dopo l’accaduto un forte legame con l’Italia, una delle prime, se non la prima e di certo quella che ancora mantiene solidi rapporti, nazione che ci ha mostrato affetto e solidarietà.

Per questo vi ringraziamo ancora una volta.

Con amicizia

Khariton Tatrov

Sindaco di Beslan 

A raccogliere e recapitare a Firenze il messaggio del Sindaco osseto tramite il nostro giornale, l’unico media che ha provveduto a segnalare la vicenda, è stato l’esperto dell’area caucasica Luca Pingitore, da oltre un decennio vicino alla comunità di Beslan. Presente anche questo anno alle commemorazioni svoltesi nella cittadina di Beslan, Pingitore si fa portavoce ed aggiunge alla richiesta ricevuta quella di poter sistemare la targa toponomastica in maniera più sicura e questa volta definitiva su di una palina al centro della piazza: “Una posizione diversa da quella attuale relegata in un angolo poco visibile e alla mercè di incidenti che portano spesso a distruggerla, sarebbe anche più riguardosa verso tutte quelle vittime innocenti.”

 

Foto: Copyright CC BY-NC 2.0 Nadia Fondelli