Profitti privati a fronte di enormi costi scaricati sulla collettività in termini di vivibilità, prezzi, tasse. A scoprire la maxi-evasione la Polizia Municipale
Il gestore, che aveva dichiarato 38 posti letto invece di 82, non ha comunicato il numero degli ospiti per oltre due anni
Circa duecentocinquantamila euro di imposta di soggiorno non pagata. È quanto dovrà versare il gestore di una serie di appartamenti destinati ad ospitalità turistica al centro di una serie di verifiche degli agenti del Reparto Antievasione della Polizia Municipale in collaborazione con la Direzione Risorse Finanziarie. In concreto
il gestore incassava dai turisti le somme dovute per l’imposta di soggiorno, senza poi riversarle al Comune. E questo è accaduto non sporadicamente: il gestore ha infatti omesso di comunicare il numero degli ospitati per un totale di 28 mensilità nel periodo compreso tra il settembre 2022 e il dicembre 2024. Mesi in cui, quindi, non è stato dichiarato nessun ricavo e non è stata versata nessuna imposta di soggiorno nonostante le strutture fossero pubblicizzate su siti Internet specializzati. Ma non è finita qui. Il gestore infatti dichiarato ai fini dell’imposta una capacità ricettiva molto inferiore rispetto alla realtà: 38 posti letto invece di 82, uno stratagemma messo in atto per eludere, in caso di accertamento fiscale, almeno la metà delle imposte evase. Con questa operazione, che rientra nei servizi della Polizia Municipale finalizzati al contrasto del fenomeno dell’abusivismo nel settore degli alloggi turistici, è atteso un recupero da parte della Direzione Risorse Finanziarie di circa 250.000 euro.
Fonte: Comune di Firenze
In copertina: copyright Fotocronache Germogli