Mentre la retorica istituzionale parla di riforestazione, la cronaca urbana documenta una mattanza
Continua senza tregua l’abbattimento di alberi, anche in contesti storici di altissimo pregio. Dal Lungarno del Tempio ai viali ottocenteschi progettati per Firenze Capitale, le motoseghe distruggono interi ecosistemi in nome di una “modernizzazione” che assomiglia sempre più a una desertificazione.
Il ritornello istituzionale – “Ne ripianteremo il doppio” è ormai una formula buona solo per conferenze stampa, a cui non crede più nessuno. La verità è che si stanno distruggendo decenni di vita, biodiversità, storia. Piantare fuscelli non equivale a conservare alberi maturi: non restituisce né gli ecosistemi perduti, né l’ombra, né la memoria storica che quegli alberi rappresentavano.
Pubblichiamo per intero il commento di Italia Nostra Firenze, che denuncia con forza questa deriva e rilancia un’intervista all’arboricoltore Daniele Zanzi, figura di riferimento a livello internazionale. Un’analisi che smonta le giustificazioni tecniche e politiche del Comune e chiede conto di questa mattanza a chi ha responsabilità dirette nella gestione del verde di Firenze.
In Nome dell’Ambiente Distruggono l’Ambiente!
Italia Nostra Firenze 24.05.2025
Nonostante il recente varo del Piano del verde e degli spazi aperti del Comune di Firenze e i proclami “sulle “magnifiche sorti e progressive”, che grazie a questo strumento attendono il verde urbano della nostra città, da qualche settimana è ripresa una mattanza di alberature ornamentali. Una strage che interessa anche sistemazioni di porzioni monumentali della città, come i viali circondari progettati per Firenze Capitale e col successivo piano regolatore nei primi decenni del ‘900. Il vandalismo, perpetrato in questi giorni contro la sistemazione a verde del Lungarno del Tempio (fra via Piacentina e ponte da Verrazzano) fa capire come, in nome di presunte esigenze di innovazione infrastrutturale (la tramvia per Bagno a Ripoli) si stanno desertificando porzioni sempre più estese della città. E chi ci amministra continua a giustificarsi col ridicolo ritornello “pianteranno il doppio degli alberi abbattuti”.
Dal 2017, come Italia Nostra Firenze, assieme ad altre associazioni ambientaliste e a comitati di cittadini impegnati nella difesa delle alberature, stiamo denunciando la mala gestione del verde urbano portata avanti dalle varie Giunte, che hanno continuato a considerare sempre più, questo patrimonio fondamentale, come un problema e come un rischio e sempre meno come una risorsa da curare e conservare.
Per questo motivo, riproponiamo all’attenzione questa intervista, rilasciata recentemente da Daniele Zanzi, un’autorità nel settore dell’arboricoltura, conosciuta e stimata a livello internazionale, che demolisce in modo chiaro tanti luoghi comuni sostenuti da chi, a Firenze, gestisce il verde urbano.
Invitiamo in particolare a leggere quanto dice Zanzi, la Sindaca e l’Assessora all’Ambiente del Comune di Firenze e a chiedere ai loro consulenti scientifici, quali Francesco Ferrini, Stefano Mancuso, Alberto Giuntoli di smentire quanto riportato nell’intervista.
In ogni caso crediamo che, dopo aver letto questa intervista, dovrebbero come minimo aprire un vero percorso di dibattito pubblico, che serva almeno arrestare e ad d invertire la strage di alberature ornamentali della città e i relativi gravi danni per quanto riguarda i benefici ecosistemici, ambientali e culturali.
«In nome dell’ambiente distruggono l’ambiente: è un suicidio collettivo» Intervista di M. Loy a Daniele Zanzi ( da «La Verità», 17 Febbraio 2025, p. 9)
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