Incontro sul futuro del turismo in Toscana: assenti ingiustificati la sinistra e il Partito Democratico

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Milani e Vannucci (PD) declinano l’invito, AVS e Toscana Rossa nemmeno rispondono: silenzio politico su un comparto che vale il 13% del PIL regionale

 

Di Roberto Vedovi

L’associazione MYGUESTFRIEND APS, che rappresenta gli host di locazioni turistiche, ha organizzato ieri lunedì 1 Ottobre 2025 un incontro cruciale per affrontare le sfide del turismo in Toscana, un settore che contribuisce al 13% del PIL regionale. Moderato dal presidente Gianni Facchini, l’evento ha ospitato sei candidati alle elezioni regionali, pronti a dibattere su temi come la Legge regionale sul Turismo, le trasformazioni urbanistiche e le pressioni di Federalberghi.

Il confronto è stato offuscato dall’assenza di rappresentanti di alcune forze politiche: Luca Milani e Andrea Vannucci del Partito Democratico hanno declinato l’invito, mentre Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e Toscana Rossa non si sono nemmeno degnati di rispondere. Una mancata partecipazione che suona come un segnale polemico, quasi a suggerire che il turismo, o forse le istanze dei piccoli operatori, non siano una priorità per queste forze o non meritino la loro attenzione.

Nonostante ciò, il dibattito, arricchito da circa 60 partecipanti, è stato vivace e costruttivo. Facchini ha aperto l’incontro illustrando le difficoltà degli associati, definite come “elefanti” che ostacolano il settore: la Legge regionale sul Turismo, approvata a dicembre, che dà ai comuni a vocazione turistica ampio potere di regolamentazione, favorendo palesemente il settore alberghiero, come ammesso dall’assessore Marras; le trasformazioni urbanistiche, spesso guidate da grandi operatori stranieri, che stravolgono il paesaggio toscano; e le recenti posizioni di Federalberghi, che spinge per limitare le locazioni turistiche a soggiorni superiori a cinque notti. Con l’ausilio di slide, Facchini ha sottolineato la crescita lenta del turismo toscano, un campanello d’allarme per un comparto vitale.

I sei candidati presenti – Matteo Chelli (Fratelli d’Italia), Francesco Casini (Casa Riformista per Giani), Massimo Sabatini (Lista Civica È Ora per Tomasi), Lorenzo Masi (Movimento 5 Stelle), Guglielmo Mossuto (Lega) e Marco Stella (Forza Italia) – hanno avuto lo stesso tempo per rispondere alle questioni sollevate, offrendo prospettive diverse ma spesso convergenti sull’esigenza di un turismo equilibrato e inclusivo.

Matteo Chelli (Fratelli d’Italia): Chelli ha aperto il confronto con un invito a valorizzare il turismo senza demonizzarlo. Ha proposto di coinvolgere aree meno turistiche per alleggerire la pressione sui centri storici e contrastare la perdita di forza lavoro. “Le locazioni turistiche permettono di ospitare chi non può permettersi un hotel,” ha dichiarato, respingendo l’idea che siano responsabili della gentrificazione. Ha sostenuto la necessità di una rete di infrastrutture efficienti per collegare la regione e promuovere un turismo più diffuso.

Francesco Casini (Casa Riformista per Giani): Casini ha definito il turismo un motore economico fondamentale, ma ha insistito su una gestione equilibrata che non penalizzi gli operatori. “Il turismo di qualità deve essere accessibile a tutti,” ha affermato, proponendo di limitare le visite giornaliere per ridurre la pressione sulle città d’arte. Ha difeso il ruolo delle locazioni turistiche, riconoscendo i sacrifici di chi ha investito, e ha negato che siano la causa dello svuotamento dei centri storici, invocando soluzioni condivise.

Massimo Sabatini (Lista Civica È Ora per Tomasi): Sabatini ha posto l’accento sull’imprenditore turistico come volano di sviluppo, criticando regole che colpiscono solo una parte del settore. “Favorire i grandi operatori a scapito dei piccoli è scorretto,” ha detto, proponendo una piattaforma digitale regionale per promuovere il turismo diffuso. Ha chiesto incentivi per chi entra nel settore e una politica che non ostacoli, ma sostenga, gli operatori, riducendo il dominio di intermediari stranieri.

Lorenzo Masi (Movimento 5 Stelle): Masi ha richiamato l’immagine di Firenze deserta durante il COVID, sottolineando la necessità di gestire meglio il turismo. “Servono programmazione e tutela dei residenti,” ha detto, proponendo infrastrutture che valorizzino le aree intorno a Firenze, ma opponendosi all’espansione dell’aeroporto in una zona già congestionata. Ha auspicato un turismo che non comprometta la vivibilità, supportato da una pianificazione a lungo termine.

Guglielmo Mossuto (Lega): Mossuto ha definito il turismo una fonte cruciale di occupazione, difendendo i piccoli gestori di locazioni turistiche. “Non sono nemici, ma vittime di una disparità di trattamento rispetto ai grandi investitori,” ha dichiarato, criticando le politiche che favoriscono la speculazione. Ha proposto di valorizzare i borghi toscani per distribuire i flussi turistici, creando opportunità economiche per le comunità locali e alleggerendo le città d’arte.

Marco Stella (Forza Italia): Stella ha evocato l’eredità di Anna Maria Luisa de’ Medici per sottolineare l’urgenza di una nuova governance del turismo. “Bisogna eliminare enti inutili e destinare l’imposta di soggiorno al settore,” ha detto, criticando la Legge regionale sul Turismo, contro cui si è battuto come unico consigliere regionale presente. Ha sostenuto il potenziamento dell’aeroporto e delle ferrovie, auspicando una gestione moderna e inclusiva.

Il dibattito si è chiuso con un focus su politiche abitative e sicurezza. Tutti i candidati hanno concordato sull’urgenza di incrementare l’offerta abitativa in Toscana, sfruttando gli immobili pubblici vuoti, con particolare attenzione ai giovani e alle giovani coppie. Gli enti locali sono stati chiamati a un ruolo più attivo. Sul tema della sicurezza, i candidati hanno riconosciuto la percezione di Firenze come meta afflitta da microcriminalità, convergendo sulla necessità di un Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) in Toscana, pur con sfumature diverse sulle competenze delle forze dell’ordine. L’incontro ha offerto un confronto vivace e ricco di proposte, ma l’assenza di PD, AVS e Toscana Rossa ha lasciato l’amaro in bocca. La loro mancata partecipazione sembra quasi un disinteresse verso un settore cruciale come il turismo o, peggio, un segnale che le istanze dei piccoli operatori non meritano il loro tempo.