Insieme all’estate se ne vanno anche altri soldi per le famiglie, mentre si vendono loculi a 200mila euro. Ipotesi contentino colorato per il cubo della discordia. La Firenze sui giornali di giovedì 4 settembre

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I tentativi di rinvio sine die da parte dell’amministrazione circa il dibattito della questione del “cubo bianconero” hanno portato unicamente a tensioni ancor maggiori in sede di commissione urbanistica, i cui lavori di ieri sono stati coperti da La Nazione Firenze, La Repubblica Firenze e Il Tirreno Firenze: facendo scaricabarile sulla gestione Pessina, la giunta sta ora tentando di trovare una via d’uscita ipotizzando la discussione di un cambiamento del colore in un tavolo con la proprietà e la Soprintendenza. Praticamente un contentino per placare le polemiche e lasciare irrisolto il vero problema, che è l’esistenza stessa dell’obbrobrio edilizio ed estetico non privo, peraltro, di irregolarità formali, oltre allo spropositato uso ricettivo che ormai si fa di ogni struttura che appaia “terra di nessuno” in questa città. Come resta irrisolta l’altra grande questione che tiene occupata l’opposizione in questi giorni, ovvero lo stadio Franchi, sul quale Repubblica Firenze, quasi non fiutasse i rischi del caso, titola con ostentata ingenuità «ponteggi e incertezze per il rientro in campo»: Fiorentina-Napoli si giocherà comunque con la Fiesole ancora sventrata, quale risultato di «quattro mesi di soli lavori». Relativamente alla questione dell’aeroporto, Giani adesso si improvvisa mediatore rispetto all’opposizione di M5S e AVS e sostiene che «la vera porta d’accesso alla Toscana resta il Galilei di Pisa», come trascritto sul Tirreno Firenze. Sempre a proposito di rumori, il locale del compagno della ministro Santanchè, già finito al centro delle polemiche per il trambusto notturno, ha perso la causa per la denominazione contro i proprietari del marchio “Santa” e ha dovuto togliere due lettere dal proprio nome, diventando così Sahouse, informa La Nazione Firenze. E tra aeroporto, cantieri, locali, l’iniziativa delle “fasce di sicurezza” anti-rumore sbandierata dal Comune e ripresa immediatamente da tutti e quattro i principali quotidiani locali (Repubblica, Corriere, Tirreno e Nazione), vien difficile da credere efficace laddove è lo stesso Comune il responsabile del drastico aumento dell’inquinamento acustico in città e quasi sicuramente non ci saranno controllori grazie ai quali erogare le multe, che certo fioccherebbero in quantità industriale soltanto per i cantieri. Sono però le condizioni di vita in sé a peggiorare su tutta la linea, anche per l’emorragia costante di soldi che sembra inarrestabile: 200 milioni la cifra che si è dovuta sborsare in surrogato del Fondo Sanitario Nazionale per sistemare i conti dell’ASL (la Sud-Est è quella messa peggio, specifica La Repubblica Firenze), 500€ la spesa in più per ogni famiglia in media a causa dei rincari del carovita, che vedono addirittura case da 10 metri quadri affittate a cifre che vanno dai 130.000 ai 200.000 euro: monolocali, quindi, inferiori addirittura a quello, iconico, di Renato Pozzetto nel film Il ragazzo di campagna, che ne misurava 15, spiega in entrambi i casi La Nazione Firenze. Continua a dilagare la delinquenza, laddove un’altra spaccata ha preso di mira la storica trattoria Il Latini in via de’ Palchetti, da dove è stato trafugato il fondo cassa, e un bersaglio sarebbe stato anche la farmacia in via degli Alfani, ma il ladro, annuncia il Corriere Fiorentino, è fuggito prima del “bis”. La politica, però, ha altre priorità e così, mentre si inscena il fair play della partita Giani-Tomasi nonostante il secondo si sia soltanto limitato a presenziare la mostra su Berlinguer senza incrociare lo sfidante, non risparmiandogli tuttavia colpi nell’assemblea di Scandicci (La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze), contro il governatore si è posta l’Associazione Amici di Israele a difesa di Marco Carrai. «Sgomenta» e «attonita» è quest’ultima per le sue dichiarazioni di ieri sulla necessità di sostituire l’attuale console onorario dello Stato ebraico con una figura «meno divisiva». L’Associazione dice che egli non può essere «colpevole di quanto accade a Gaza», si cita su La Nazione Firenze e il Corriere Fiorentino, ma chiediamo allora cosa abbia detto quando è stato chiuso il consolato bielorusso in via degli Alfani, tanto più che la Bielorussia neanche partecipa alla guerra in Ucraina. Più lineare e sottotraccia la nomina di Maddei come AD di Autolinee Toscane in sostituzione di Jean-Luc Laugaa (Corriere Fiorentino), mentre in chiusura segnaliamo un’interessante intervista rilasciata da Lorenzo Bosi, capolista della civica È ora! – Tomasi Presidente, che si dice ottimista sulle probabilità di vittoria di Alessandro Tomasi e insiste sull’importanza dello sport e di uno stile di vita sano per giovani e giovanissimi. Servirebbero però contesti socio-economici e città adatte a ciò, e Firenze, al momento, è tutto meno che quello. (JCM)