La Firenze di Domani | Episodio 1: La città che decide per chi ci vive

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Rimettere i cittadini al centro significa ripensare ogni singola decisione urbana alla luce di un’unica domanda: aiuta a vivere qui?

 

Di Paolo Ermini

Il dibattito sul centro di Firenze si è impantanato fra polemiche sterili, inutili proclami e l’immancabile scaricabarile sulle responsabilità di una situazione che sembra senza via d’uscita. Tutti, o quasi tutti, sono d’accordo su un punto: se vogliamo che il cuore della città ricominci a vivere bisogna farci tornare i fiorentini ad abitare e lavorare.
Sul recupero della residenza la sindaca Funaro ha speso parole accorate: “E’ il mio obiettivo e non mi rassegno”. Ma le parole vanno tradotte in fatti, altrimenti sono solo una testimonianza di buona volontà. E allora io credo che ci sia una sola strada per cogliere l’obiettivo: invertire la filosofia con cui si è gestito il patrimonio pubblico, sotto ogni punto di vista. Ogni scelta dell’amministrazione e delle altre istituzioni dovrebbe avere come priorità l’interesse dei residenti.
Solo bloccandone la fuga verso le periferie e altri Comuni si riuscirà a convincere altri fiorentini a cercare casa, o negozi, o laboratori in centro. Vasto programma, per rubare l’espressione al generale De Gaulle che intendeva così sottolineare la lontananza tra una idea e la possibilità di realizzarla. Eppure è una carta che va giocata se non si vuole rassegnarsi alla trasformazione della Firenze compresa tra le antiche mura e i viali in un museo caotico, ma senz’anima, piegato solo allo sfruttamento esasperato dei flussi turistici.
Questo ovviamente non significa che non si dovrà tener conto di altre richieste, di altre preoccupazioni e di altri diritti, a cominciare da quelli dei commercianti. Più semplicemente si dovrebbe cercare la conciliazione degli interessi. Però in una scala di obiettivi rovesciata rispetto al recente passato. E al presente. Urbanistica, servizi, accessi, traffico, permessi per aprire o spostare attività, politica fiscale, dehor, movida: provate a immaginare come tutto cambierebbe se per prendere qualunque provvedimento la domanda fosse: ma così si agevola o si danneggia la residenza?
Servirebbe parecchio coraggio, e’ vero. Anche il coraggio di non farsi condizionare (e paralizzare) dai calcoli elettorali di breve periodo. A lasciare le tracce più profonde nella storia sono sempre stati uomini e donne che sapevano guardare lontano.
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