Non devono più essere in molti a volerci mettere la faccia per propagandare il “modello Firenze” e le sue fortune economiche, se a cercare di intortare la coscienza pubblica deve venire addirittura la presidentessa della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, recatasi a Sant’Ambrogio per cercare di convincere i fiorentini di come i prezzi, sì, sono aumentati, ma «meno di due anni fa» e che quindi la situazione sarebbe eccellente. Fortunatamente, a quanto si desume dal resoconto de La Repubblica Firenze, la rabbia degli astanti pare aver decretato il fallimento del suo tentativo. Analoga ira invece giunge da Palazzo Vecchio per la trasformazione del Convitto della Calza in un resort-ristorante di lusso, come se non fosse stata proprio la giunta comunale a scoperchiare questo Vaso di Pandora. Prende esempio il Comune di Bagno a Ripoli, che da parte sua blocca l’ampliamento dell’International School of Florence rovesciando il verdetto dell’amministrazione precedente (La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino). Da Castello il ministro Giuli, più moderato sul versante stadio, rimandando la discussione a un momento in cui «ci diremo tutto quanto», esorta il Comune di Firenze a una maggior cura e attenzione per lo skyline della città, riferendosi criticamente al cubo nero. Lo hanno menzionato in questi termini La Repubblica Firenze e La Nazione Firenze, la quale ultima per inciso informa del probabile spostamento del mercatino dietro la Fiesole proprio per i lavori. Più intricato lo stato delle cose sul fronte acqua pubblica: il presidente dell’Autorità Idrica Toscana, Alessandro Mazzei, ricorda che per ripubblicizzare l’acqua bisogna «passare dall’assemblea» (La Repubblica Firenze), Biffoni si incancrenisce a difesa della multiutility accusando i sindaci contrari di essere «ostaggi delle ideologie», perché li vorrebbe invece ostaggi della sua, e questi che smentiscono l’ipotesi di una società in house, cioè privata ma amministrata da un ente pubblico, per la gestione del servizio idrico (La Nazione Prato), tenendo però presente che restano solo 15 giorni per pronunciarsi ufficialmente in tema (Corriere Fiorentino). Ancora fumosa, apprendiamo da quest’ultimo, è pure la formazione della nuova giunta, con una discordia tra schleiniani e riformisti circa la nomina della gianiana Cristina Manetti alla Cultura in cambio della riconferma dello (ex?) schleiniano Bezzini alla Sanità. Dal canto suo, Tomasi sembra virare verso la Regione, dice Il Tirreno. Sul fronte sicurezza, invece, non si intravede la luce in fondo al tunnel: l’assemblea svoltasi ieri all’Hotel Adriatico, coperta da Repubblica Firenze, ha confermato tutto ciò che si sa relativamente alle carenze di personale, già emerse e aspramente criticate il 3 luglio, per cui i nuovi ingressi non coprono i pensionamenti. Le conseguenze sono palpabili: tre sedicenni sono stati violentemente aggrediti nella notte tra venerdì e sabato in via Magliabechi da una baby gang di nordafricani (oltretutto, pare, atei perché hanno domandato a presa di giro se uno degli aggrediti fosse credente per il suo urlare «oddio!»), per rubar loro un paio di cuffie (Corriere Fiorentino, Il Tirreno Firenze, La Nazione Firenze); in via Por Santa Maria sono dovuti intervenire due carabinieri fuori servizio per bloccare due donne intente a scippare una turista polacca del suo zaino, purtuttavia rimesse in libertà anche se, da senza fissa dimora, sono state raggiunte da una misura di «divieto di dimora nel comune di Firenze» (paradosso citato in un trafiletto del Corriere Fiorentino); in via Novelli è allarme per un pedofilo a bordo di un furgone bianco che cerca da giorni di adescare i bambini della Mazzanti, al momento, per fortuna, senza successo (La Nazione Firenze, Corriere Fiorentino). La Confcommercio, citata su La Nazione Firenze, lancia un appello per «salvare via Palazzuolo», ma gli sforzi sono tutti orientati a impedire nuove occupazioni tra sgomberi e impiego della vigilanza notturna per via delle infiltrazioni nei movimenti filopalestinesi, soprattutto all’artistico di Porta Romana e al Sassetti-Peruzzi, con attenzione anche a uno striscione all’agrario di Sesto in solidarietà con la Palestina imbrattato con due svastiche, la cui foto è stata divulgata dal Tirreno Firenze ma sul quale il resoconto della sezione nostrana di Repubblica è talmente ambiguo e poco chiaro da far sembrare la svastica parte integrante dello stesso fin dall’inizio. Nei resoconti in tema, pubblicati da Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze e corredati da interviste al preside del Sassetti, emerge come un filo unico l’intento di favorire una maggiore stretta sulle mobilitazioni popolari prendendo a pretesto ogni singolo episodio ed evento. Si registra infine la prolungata carcerazione di un 41enne albanese a Sollicciano per il non funzionamento del braccialetto elettronico (La Nazione Firenze): quanto ancora, invece, i fiorentini dovranno restare prigionieri di una giunta tanto incapace per il non funzionamento della struttura della cosa pubblica? (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli

