La “pagoda” alle Cascine? Dopo 5 anni, ancora non si muove foglia: cittadini senza giardino anche quest’estate

foto di ale
La Fenice Srl sotto accusa per i ritardi, un milione di fondi pubblici
spesi per un progetto che da cinque anni non vede la fine

 

L’eterno cantiere per la riqualificazione dei giardini all’ex discoteca Meccanò, alle porte del Parco delle Cascine a Firenze, continua ad accumulare ritardi. La questione, più volte sollevata in Consiglio comunale, è tornata sotto i riflettori dopo l’ennesima richiesta di chiarimenti rivolta dal capogruppo M5S  Lorenzo Masi alla Vice Sindaca Galgani.

“I lavori di restyling del giardino, con la nuova pagoda, le aree wifi, le panchine, i bagni pubblici, dovevano essere pronti già a ottobre 2022, ed invece siamo ancora una volta qui a parlarne” ha dichiarato oggi il Capogruppo M5S Lorenzo Masi. Secondo quanto riferito dalla Galgani, i ritardi sarebbero legati a “difficoltà nel reperimento dei materiali” e a un “contenzioso aperto con la ditta prima aggiudicataria La Fenice Srl, responsabile dei ritardi”. “Ma com’è che quando l’Amministrazione deve giustificare i ritardi nella conclusione dei lavori tira fuori la questione del reperimento dei materiali?” attacca Masi, Ci è stato detto lo stesso anche per i ritardi ormai atavici nella piscina Paganelli, chiusa già da tre anni e sicuramente anche la prossima estate”.

Sul tema delle penali nei confronti della ditta La Fenice Srl, la Vice Sindaca non ha fornito alcun dettaglio. “Sulle penali applicate alla ditta La Fenice Srl, nei confronti della quale il Comune si è visto costretto addirittura a risolvere il contratto, la Vice Sindaca si è guardata bene di rispondere”. Eppure, aggiunge Masi, “l’amministrazione ha già liquidato alla stessa ben 500 mila euro e sono oltre un milione di euro i soldi impegnati per la riqualificazione del giardino, tra vecchia e nuova ditta aggiudicataria. Un buon risultato davvero”.

Risultato: neanche per questa estate la famosa “pagoda” e l’area verde saranno completate. E per quanto riguarda l’affidamento della pagoda e del giardino alle società del terzo settore, attraverso un avviso di coprogettazione, tutto è ancora fermo: “Riteniamo che questa mancanza di trasparenza e di controllo non facciano bene al nostro ente e auspichiamo che questo progetto veda presto la conclusione” ha concluso Masi.

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