La realizzazione della tangenziale nord di Firenze continua a essere un sogno irrealizzato, intrappolato da decenni tra promesse elettorali, studi di fattibilità accantonati e priorità politiche mutate. Il progetto, volto ad alleggerire il traffico cittadino deviando i flussi veicolari dai viali storici ottocenteschi, è stato più volte riesaminato, ma mai portato avanti. L’ultima proposta concreta risale al 2008, con l’amministrazione Domenici, che commissionò tre alternative progettuali, poi bocciate nel 2010 dal sindaco Renzi per l’elevato impatto ambientale e, soprattutto, per l’insostenibilità economica — stimata attorno al miliardo di euro. Da allora, il trasporto pubblico su ferro è diventato il fulcro della strategia cittadina, complice l’arrivo di fondi europei e del PNRR.
L’argomento è tornato in auge nelle ultime settimane con una proposta emersa in Commissione consiliare 3: utilizzare l’autostrada A1, nella tratta tra Firenze Nord e Firenze Sud, come una sorta di circonvallazione urbana con agevolazioni tariffarie per i residenti. Una proposta “macchinosa”, che ha trovato scarso consenso anche per i rischi legati alla sicurezza e alla già critica congestione dell’autostrada.
Contro questa proposta si è espresso oggi con decisione il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Matteo Chelli: “È tornata in auge in questi giorni, con una coincidenza temporale che va a braccetto con il diffondersi dell’odore di regionali nell’agone politico, l’idea già più volte vagliata in passato di rendere gratuita la tratta autostradale Firenze Nord – Firenze Sud per i residenti della città. Una proposta che originerebbe dalla necessità di risolvere l’annoso problema del congestionamento del traffico urbano. Una soluzione che, a mio avviso, costituisce una non-soluzione in quanto, pur ammettendo implicitamente la necessità di dotare Firenze di una tangenziale di cui non dispone tutt’oggi, va in direzione esattamente contraria, optando per un diversivo totalmente improprio e inadeguato per sopperire a tale mancanza”.
Il consigliere ha poi articolato tre punti critici: i costi ingenti a carico degli enti locali, il rischio di ulteriore congestione di un’arteria strategica nazionale come l’A1, e l’aumento dei pericoli per la sicurezza stradale, vista la commistione tra traffico urbano e mezzi pesanti: «il prezzo della vita umana non è permutabile con uno sconto economico».
Chelli propone invece di concentrare gli sforzi sulle vere priorità infrastrutturali: «Emulare quell’approccio remissivo tipico di un centro-sinistra che negli anni ha fatto di tutto per ostacolare lo sviluppo infrastrutturale cittadino sarebbe un autentico suicidio. Le risorse economiche disponibili, ora e in futuro, si utilizzino per riprendere immediatamente e completare il progetto per la realizzazione della tangenziale urbana tra il viadotto Marco Polo e il viadotto dell’Indiano, unica vera alternativa in grado di dare risposte ai fiorentini sul fronte della mobilità stradale. Il resto è noia». Chelli conclude: «Firenze ha bisogno di coraggio, lungimiranza, connotati che la politica locale non è stata mai in grado di esprimere sino ad oggi».
Foto: Progetto per il completamento della Circonvallazione di Firenze dal Varlungo a Viale XI Agosto