In questa torrida estate fiorentina continua l’albericidio. Questa volta tocca all’Isolotto, in Via di Legnaia, dove, secondo una segnalazione, negli ultimi giorni in un’area del cantiere della scuola Ghiberti prospiciente la strada sono stati segati numerosi alberi, e in Via Nicola Pisano dove è stato abbattuto un altro pino marittimo che donava ombra ai condomini della zona.
L’amministrazione continua a perseguire un’idea di “green”, che, come sta diventando evidente, passa per la rimozione di alberi maturi, con giustificazioni spesso vaghe, tardive o assenti. Gli alberi, anziché essere curati e mantenuti, vengono trattati come un problema da rimuovere.
E i social, come spesso accade, diventano il megafono della rabbia locale. C’è chi, come Andrea, commenta: “prosegue alla massima velocità l’eliminazione capillare di tutto il verde cittadino. Chi prende queste decisioni si rende conto delle gravissime conseguenze che porteranno sulla salute dei cittadini? Questi geni comprendono che le persone inevitabilmente si ammaleranno, riducendo l’aspettativa di vita?” Altri utenti nutrono il sospetto che “si prendano soldi per la vendita di legname come biomassa”, e che ci sia “qualche intrallazzo losco di chi rivende le piante nuove”, mentre il comitato RiBella Firenze informa sull’esposto depositato lo scorso 21 gennaio presso il tribunale di Firenze in cui si chiede alla Procura di indagare sul danno ambientale alla città e alla salute dei cittadini per via del taglio di oltre mille alberi per via dei lavori della tramvia. E non manca l’ironia politica, con un altro utente che dichiara: “In questo quartiere sono massicciamente elettori dei disboscatori… gli va bene così… il sole è la ‘luce dell’avvenir’ e l’ombra è fascistissima”.
In tutto questo, però, manca la voce delle istituzioni, che dovrebbero spiegare perché si abbattono continuamente questi poveri alberi: sono davvero malati? Verranno sostituiti? Come, e soprattutto quando? Il verde urbano non è solo un ornamento: è un presidio di salute pubblica, ambientale e sociale.
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