Dal Teatro Comunale sacrificato ai finti studentati, la denuncia di Marcheschi (Fdi): nessun ricambio politico, funzionari fidelizzati e protezione sistemica trasformano la città in un laboratorio di potere incontrollato
In un’estate rovente in cui Firenze viene attraversata da innumerevoli cantieri e ancor più innumerevoli polemiche, Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia, prende la parola con toni netti e senza concessioni. E lo fa con una provocazione tagliente: “Il vero scandalo dell’estate fiorentina? È che lo scandalo non esiste”. Secondo Marcheschi, il problema non è solo ciò che accade sotto gli occhi dei cittadini, ma ciò che da decenni si è ormai radicato nel tessuto amministrativo della città.
“Quello che a Firenze è concesso agli amministratori del PD da decenni, non è concesso a nessun altro in Italia. Ma qui è la regola”, tuona,“Chi, come me, fa opposizione da anni lo sa bene: in questa città senza alternanza politica e senza ricambio, il PD ha costruito una rete con funzionari e dirigenti diffusi laddove serve, che gli permette di agire sotto protezione nel peggiore dei modi… ma sempre nella completa legalità.”
L’accusa si estende anche alla metamorfosi ideologica del Partito Democratico: “Il partito che diceva di difendere i più deboli ha cambiato pelle appena ha toccato il potere. Ha abbandonato residenti, anziani, piccoli commercianti e ha scelto il grande capitale.
Per Marcheschi, il “modello Firenze” è oggi l’emblema di un sistema di potere autoreferenziale e funzionale solo a sé stesso. Una città che non evolve, ma si trasforma per soddisfare esigenze esterne: “Così la città più bella del mondo è diventata la città preda del mondo: gruppi stranieri che fanno affari miliardari con la tramvia e i finti studentati, mentre ai cittadini viene negato perfino di modificare una finestra o avere un parcheggio sotto casa.”
E l’ironia si fa amara quando Marcheschi osserva come il sistema riesca a mantenere consenso anche mentre colpisce i suoi stessi cittadini: “I turisti li spolpano con la tassa di soggiorno (tanto quelli vengono lo stesso a Firenze) i cittadini con multe e tasse (tanto quelli li votano lo stesso). Questa trasformazione non è un incidente: è stata pianificata, da Dominici a Renzi, da Nardella a Funaro. E oggi i frutti sono sotto gli occhi di tutti. Meno residenti, meno negozi di quartiere, meno alberi, meno vita vera. Più criminalità e più caos.”
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