Nullo l’incarico a Fabio Giorgetti e danno erariale. Del Re (Firenze Democratica): “Doppi, tripli incarichi e concentrazione di potere”

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“Pesante delibera che dichiara inconferibile Giorgetti come presidente di Toscana Energia. Ma sindaca e maggioranza difesa il doppio incarico”.

 

“Abbiamo appreso oggi che Anac si è espressa con delibera 253/2025 sul doppio incarico di Giorgetti, dichiarando inconferibile il suo incarico a presidente di Toscana Energia, nullo il suo contratto, e sospendendo chi gli aveva conferito l’incarico, che risponderà pure economicamente del danno erariale causato. Questo si trova scritto nella delibera di Anac, sottaciuta fino ad ora dall’amministrazione comunale”. Ne dà conto Cecilia Del Re, Capogruppo di Firenze Democratica.

“Come si ricorderà, passarono mesi dalla nostra segnalazione alla Prefettura (e poi da quella della consigliera Bonanni) prima che Giorgetti decidesse di dimettersi dalla carica di consigliere comunale. Sindaca e maggioranza – ricorda Del Re – difesero la posizione (indifendibile, da ogni punto di vista) del doppio incarico – così come anche il segretario generale lasciò aperto il parere – fino a quando quest’ultimo non venne avvisato dal Ministero dell’Interno della palese incompatibilità dei 2 incarichi”.

“La delibera di Anac – che nel frattempo si è attivata su segnalazione dello stesso Giorgetti, come per lo meno fu scritto a suo tempo dagli organi di stampa – è arrivata poi a dire che anche l’incarico di Presidente di Toscana Energia era illegittimo per violazione della Legge Severino, con rinvio all’ente che ha conferito l’incarico circa l’applicazione dell’art. 20 del D.lgs. n. 39/2013 (che vieta il conferimento di qualsivoglia incarico per un periodo di 5 anni al soggetto che ha reso una mendace dichiarazione sulla insussistenza cause di inconferibilità)”, ricorda ancora.

“Anche i membri degli organi che hanno conferito l’incarico a Giorgetti dovranno rispondere delle conseguenze economiche degli atti adottati e non potranno, per tre mesi, conferire incarichi di loro competenza”.

“Le situazioni di illegittimità di questa nomina erano purtroppo evidenti, e tutto ciò dimostra un atteggiamento da parte di chi è a capo dell’amministrazione di noncuranza delle norme, che è molto preoccupante. Così come lo è soprattutto il tema politico dei doppi e tripli incarichi e della concentrazione del potere nelle mani di pochi – rimarca Del Re -. Significativo, dal punto di vista politico, è anche ciò che Anac sottolinea ad un certo punto della delibera circa le operazioni societarie che medio tempore sono state fatte per sfuggire dalle normative applicabili agli enti in controllo pubblico”.

“Atteggiamento e situazione preoccupanti anche per i toni trionfalistici e del tutto fuori luogo che hanno usato ieri i consiglieri PD nel commentare la delibera Anac sulla nomina Fritelli: Anac, infatti, ha aperto un fascicolo sul caso Frittelli, sconfessando (ancora una volta) il parere reso dal segretario generale (il giorno prima delle sue dimissioni). La segreteria generale aveva infatti sostenuto che la legge Severino non si sarebbe applicata al caso Frittelli perché l’Ort non sarebbe stata un soggetto in controllo pubblico, mentre Anac afferma l’esatto contrario, basandosi ovviamente su ciò che prevede la legge. Anac arriva poi a formulare una serie di richieste a Montedomini, che replica ad Anac sostenendo che né il Presidente e né il Cda di Montedomini hanno alcun potere gestionale, e che tutti i poteri stanno sulla figura del Direttore (nominato a tempo determinato dal Presidente e Cda). Anac chiede come mai allora il Regolamento per gli appalti preveda che anche il Presidente possa conferire incarichi, e il Direttore risponde che segnalerà al Cda la necessità di cambiare il Regolamento”.

“Tutto, dunque, fuorché una segnalazione infondata quella fatta dal presidente della commissione controllo e dalla minoranza sulla nomina di Frittelli. Ancora una volta vi è la conferma di come nessuna nomina venga preventivamente e attentamente vagliata. E soprattutto ciò che rileva, come abbiamo sempre detto, è il problema dell’opportunità politica, che viene sistematicamente elusa”, sottolinea.

“Nel frattempo, da oltre 7 mesi, il comune di Firenze è senza un segretario generale (salvo la terna di dirigenti che sta supplendo alla vacanza), e per più di 6 mesi un comune non potrebbe stare senza segretario generale. Ed anche questa perdurante ‘vacanza’ è purtroppo significativa”, conclude la Capogruppo di Firenze Democratica.

In copertina: copyright Fotocronache Germogli