Nuove dal fronte “Vamba”: si torna in classe, i problemi sono gli stessi e Trocino tace. I genitori non mollano: “Pronti ad altri gesti eclatanti”

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Termina la sciopero, ma il problema è irrisolto. Una insegnante al Pronto Soccorso. Bambagioni (Lista Schmidt) sollecita i servizi sociali.

 

Dopo una due giorni di “sciopero” portato avanti dai genitori di una classe seconda della Scuola Elementare “Vamba”, ubicata in via del Giardino della Bizzarria (Novoli), questa mattina i figli sono tornati regolarmente a scuola.

L’auspicato rientro, tuttavia, è stato immediatamente funestato da un nuovo episodio drammatico: il bambino al centro della vicenda, come ormai consuetudine, non seguiva la lezione ma, come viene riferito a questa testata, correva per tutta la classe e ha urtato violentemente alle spalle un’insegnante, costretta a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Un fatto che ha confermato, in tempo reale, la gravità di una situazione sottovalutata da oltre un mese e ha reso il rientro dei bambini più difficile.

Al momento, nessun provvedimento ufficiale è stato adottato, nonostante le ripetute sollecitazioni a più livelli: dalla dirigente scolastica Rita Trocino al Provveditorato, fino all’assessore Benedetta Albanese.

I genitori insistono in primis sull’inserimento nell’organico in pianta stabile di una figura con competenze specifiche – un educatore o un operatore dedicato – da affiancare alle insegnanti, che attualmente gestiscono la classe da sole e per l’intero orario settimanale di 40 ore. Una possibilità che, sottolineano i genitori con i quali riusciamo a parlare, potrebbe essere attivata bypassando le lungaggini burocratiche, ma che la dirigente sembra non aver perseguito con la necessaria determinazione.

Dall’assessorato alla Scuola è arrivata una promessa di intervento: l’assessore Albanese ha assicurato l’avvio di progetti comunali volti all’inserimento del bambino attraverso attività diverse da quelle di insegnamento puro, come laboratori o percorsi personalizzati. Un passo avanti, ma che per i genitori appare “insufficiente e tardivo”, soprattutto alla luce dei tempi incerti.

Fronte servizi sociali, allertati solo negli ultimissimi giorni, spetta a loro ora l’arduo compito di coinvolgere la madre del minore, che, secondo quanto riferito, continua a mostrarsi “colpevolmente inconsapevole” dei problemi del figlio, rifiutando collaborazioni e consensi per supporti mirati.

Come detto fin dall’inizio, i genitori ribadiscono che ogni azione è mossa esclusivamente per il bene di tutti i bambini: degli altri alunni, vittime di vessazioni e percosse, ma soprattutto del bambino problematico, che rischia di rimanere isolato – o anche di avere ulteriori problemi nel prosieguo – in un contesto non gestito adeguatamente.

“Si trovi quanto prima una soluzione, a tutti i livelli possibili – avvertono i genitori –. In queste situazioni non possiamo farci comandare dalla burocrazia e dai tempi degli uffici. C’è bisogno da parte della dirigente Trocino di un vero e proprio atto di forza, dopo oltre un mese di sottovalutazione e minimizzazione del problema. In assenza di provvedimenti seri, procederemo con nuove e più eclatanti azioni per la tutela di tutti i bambini, senza distinzioni”.

Nel frattempo, è stata presentata in merito un’interrogazione in Comune con la quale si sollecitano i Servizi sociali. A illustrarne i contenuti è Paolo Bambagioni (presidente della Commissione Controllo): “Abbiamo appreso dalla stampa di un vero e proprio sciopero motivato dalla presenza in classe di un alunno con difficoltà, che sta causando alcuni problemi agli altri e agli insegnanti. A portare i genitori a questa azione, prolungata, è stata soprattutto l’assenza di risposte da parte della dirigente scolastica, dottoressa Rita Trocino. Bisogna trovare presto una soluzione che tuteli tutti, i bambini e i docenti, visto che ci viene riferito di botte e percosse ai compagni di classe e di una didattica ‘paralizzata’. La violenza non può avere spazio a scuola e, allo stesso tempo, tutti, soprattutto quando in difficoltà, devono essere aiutati, in tempo. Ho presentato un’interrogazione in merito anche per sollecitare i Servizi sociali e auspico piena collaborazione da parte di tutti”.

In copertina: Pexels