In dieci anni i dipendenti Pam in Toscana diminuiti del 75%: “Una strategia di dismissione”. La procedura di licenziamento è sospesa fino al 13 gennaio in attesa di fondi per la cassa integrazione
La conferma è arrivata senza ulteriori sorprese: il punto vendita Pam Panorama del centro commerciale I Gigli, a Campi Bisenzio, chiuderà definitivamente il 31 dicembre. Dietro quella data si nascondono i destini di 45 lavoratori, oggi sospesi tra la procedura di licenziamento collettivo e una finestra di trattativa prorogata fino al 13 gennaio. L’intesa raggiunta al tavolo regionale, presso Arti a Firenze, concede soltanto qualche settimana in più per capire se il Governo inserir à nella Legge di Stabilità fondi specifici per la cassa integrazione per cessazione.
La vicenda non è un caso isolato ma si inserisce in un quadro più ampio di riorganizzazione dell’azienda, che in dieci anni è passata da 4.000 dipendenti toscani a poco più di 1.000. La perdita del punto vendita di I Gigli – uno dei poli commerciali più frequentati della regione – rappresenta per i sindacati un colpo sociale e occupazionale in una zona già messa a dura prova da crisi industriali e retail.
Secondo Filcams Cgil, la chiusura di I Gigli è solo un tassello di una strategia più ampia di dismissioni, mentre la Uiltucs parla apertamente di una linea aziendale fondata sulla “mano dura”, che escluderebbe l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per ridurre i costi. Entrambe le sigle chiedono trasparenza sui piani futuri e un maggiore coinvolgimento delle istituzioni, che finora – sostengono – non avrebbero mostrato interventi concreti.
La sospensione dei tempi della procedura di licenziamento è soltanto un cuscinetto temporaneo. Se nella Legge di Stabilità dovessero essere stanziati fondi per la cassa integrazione per cessazione, si aprirebbe uno spiraglio: un anno di ammortizzatori sociali e un tempo più ampio per tentare ricollocamenti. Sindacati e lavoratori chiedono anche alla direzione del centro commerciale I Gigli di favorire percorsi interni di riassorbimento, ma per ora non esistono certezze.
Resta, intanto, l’amarezza di chi rischia di ritrovarsi senza lavoro a inizio anno. In molti, tra i presidi e i tavoli di trattativa, ripetono lo stesso concetto: dietro ogni licenziamento non c’è soltanto un costo d’impresa, ma una vita sospesa in attesa di risposte.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli, presidio contro i licenziamenti annunciati, 8 Novembre 2025.
