Scatta il conto alla rovescia e parte una nuova trafila online per gli automobilisti che vogliano sostare nelle Zcs (Zone a Controllo Sosta) fiorentine: a partire da giovedì 1° maggio, esporre la carta di circolazione sul cruscotto non basterà più. Per chi vuole continuare a sostare gratuitamente nella propria zona di residenza sarà obbligatoria la registrazione dei dati anagrafici e della targa dell’auto sul portale www.serviziallastrada.it.
Solo a seguito della registrazione, la targa del veicolo verrà inserita in un apposito elenco di veicoli autorizzati alla sosta. Chi non si metterà in regola rischierà sanzioni con controlli automatizzati tramite i dispositivi “Cerbero” acquistati dal Comune di Firenze alla fine del 2024, che funzionano con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e sono installati sulle macchine della polizia municipale: dotati di una telecamera bidirezionale, i dispositivi rilevano automaticamente una violazione e inviano direttamente l’informazione agli agenti, che possono convalidarla e avviare la sanzione semplicemente premendo un pulsante.
Per chi poi intendesse parcheggiare anche in altre ZCS cittadine, sarà necessario un abbonamento a pagamento di 10 euro al mese per ogni zona, ridotto a 5 per Isee sotto i 12.500 euro, oppure 100 euro l’anno. Il che significherà, per chi non rientri nelle agevolazioni Isee e abbia voglia o necessità di parcheggiare in tutte le zone cittadine, un esborso di quasi 500 euro l’anno.
Dopo lo “scudo verde”, arriva quindi un’altra iniziativa destinata a complicare ulteriormente la vita degli automobilisti – una misura che, a giudicare dai numerosi commenti sui social, sembra essere stata tutt’altro che ben accolta dai fiorentini. E questo potrebbe spiegare come mai, al 24 aprile, come informa La Nazione, solo un terzo dei cittadini abbia completato la procedura.
Del resto, un rapido passaggio nella sezione FAQ del sito (
https://www.serviziallastrada.it/faq) chiarisce quanto
intricata possa diventare la procedura di registrazione per tutti quei casi che esulassero dalla norma, per esempio nei casi in cui la macchina in uso sia non intestata al guidatore, ma a un suo parente non residente nel comune, o nel caso si debba provvedere all’assistenza di un parente anziano residente in altra zona a controllo sosta.
Facciamo qualche esempio: un residente o domiciliato in ZCS la cui macchina è intestata a un parente 1°/2° grado che però non è residente nel nucleo familiare, non potrà eseguire la procedura. Spiegano le FAQ: “Il disciplinare attualmente in vigore non lo consente. Tuttavia può procedere alla richiesta di autorizzazione nel caso di veicolo in uso esclusivo da prima del 03 novembre 2014 dichiarandolo ai sensi del D.P.R. 445/2000 art. 76, oppure di comodato d’uso annotato sulla carta di circolazione presso la motorizzazione civile o l’ACI ai sensi dell’art. 94 comma 4 bis C.d.S.”
Altro caso che complica la procedura riguarda chi deve assistere un parente anziano residente in una ZCS. In questo caso, “il parente di 1° o 2° grado o affine di 1° grado che deve prestare assistenza a persona non autosufficiente può richiedere, previa registrazione alla nostra piattaforma l’autorizzazione per Assistenza Personale, allegando il modulo assistenza domiciliare persona non autosufficiente. Dovrà allegare: libretto del mezzo e un documento in corso di validità oltre a un certificato del medico curante della persona da assistere che dichiari la necessità di assistenza continuativa. Validità massima 6 mesi.”
Nel caso, poi, di chi deve assistere un minore di anni dieci, residente in ZCS, “Il parente di 1° o 2° grado o affine di 1° grado che deve prestare assistenza a un minore di 10 anni può richiedere previa registrazione alla nostra piattaforma l’autorizzazione per Assistenza Personale allegando LA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO firmato dai genitori dell’assistito che autorizza il trattamento dei dati del minore, libretto del mezzo e un documento in corso di validità. Validità massima 6 mesi.”
“Serviva un rinnovo semplice delle vetrofanie, senza burocrazia e con tariffe accettabili” dichiara in una nota il consigliere di Lista Schmidt Massimo Sabatini: “Appena iniziato questo mandato sono stato io il consigliere che ha fatto notare all’amministrazione che sarebbe stato giusto rinnovare il sistema delle vetrofanie che stava scadendo. Il “Pass Sosta Residenti” rappresenta un cambiamento forzato e non voluto da nessun cittadino nella gestione del parcheggio dell’auto a Firenze.” Continua Sabatini: “hanno obbligato tutti a registrarsi, anche chi non è capace di farlo o per scelta non ama mettere i suoi dati online, inserendo costi annuali che rappresentano anche il triplo del bollo auto. Questa giunta si conferma la giunta del controllo burocratico e dell’inascolto. I cittadini non vengono ascoltati quando chiedono soluzioni ai problemi quotidiani della città e invece vengono vessati in quanto legali contribuenti. Questa amministrazione vede nei cittadini dei paganti e non la prima popolazione da soddisfare con adeguati servizi.”
Difficile non essere d’accordo, quando a questa novità si aggiungono le altre misure restrittive della mobilità (spesso promosse come riforme ecologiche) che questa Giunta comunale ha progressivamente introdotto complicando oltre ogni limite la vita dei residenti motorizzati, come la tanto contestata ordinanza sullo “scudo verde”, che di fatto penalizza soprattutto quei residenti e lavoratori dell’area metropolitana che non hanno i mezzi economici per comprare un veicolo nuovo.
Completano il quadro le croniche difficoltà di trovare parcheggio in città, che ogni fiorentino conosce fin troppo bene: le strisce bianche sono rarissime, mentre quelle blu – a pagamento tramite parchimetro – rappresentano una delle poche opzioni su strada, accanto ai garage privati, dove le tariffe orarie spesso raggiungono cifre proibitive, rendendo insostenibile l’uso dell’auto per soste che non siano brevissime. E tutto questo avviene in una città dove il trasporto pubblico resta tutt’altro che capillare ed efficiente. A oggi, infatti, il servizio di trasporto pubblico fiorentino non garantisce copertura adeguata, né offre frequenze o puntualità tali da rappresentare una vera alternativa all’uso dell’auto privata per moltissimi cittadini.
Un quadro che, nel complesso, sembra dimostrare come questa amministrazione stia puntando più alla dissuasione punitiva che a una vera riorganizzazione sostenibile della mobilità urbana.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli