La conta dei dazi e delle loro ripercussioni sull’economia toscana ha scatenato letteralmente il panico su tutte le testate odierne: secondo l’Irpet, citata da La Repubblica Firenze, si parla di 320 milioni di euro con 3.127 aziende toscane più esposte verso il mercato americano, di cui 1.087 nella sola provincia di Firenze (8.479 dipendenti in tutto), e tutto questo nonostante il dimezzamento delle tariffe stesse, dal 30% al 15%, e una lista concreta che ancora non c’è, si specifica sul Corriere Fiorentino. Ma per Confindustria e Camera di Commercio, riprese da La Nazione Firenze, il quadro è ancora più catastrofico: quantificate addirittura in 500 milioni le perdite soltanto tra farmaci, vino e moda. E tra le sezioni fiorentine della prima e della terza testata qui citate è un profluvio di testimonianze e allarmi: «La svalutazione del dollaro peggiora la situazione» (La Repubblica Firenze), «C’è incertezza, gli ordini di olio sono sospesi e aumenteranno i falsi» (La Nazione Firenze), l’intesa sui dazi «è disastrosa per le nostre imprese e in particolare per l’agroalimentare» (Stefania Saccardi su La Nazione Firenze), «Gli ordini di bottiglie di vino sono calati del 60%» (La Repubblica Firenze)…in questa situazione, chi pensasse scioccamente di voler essere “ancora più americano”, come il patron di Confindustria Firenze Maurizio Bigazzi, non farebbe che portarci alla rovina totale e definitiva: urge riorientare i nostri mercati. È normale che, a piani più bassi, giù giù fino al “popolo minuto”, ognuno tenti di arrangiarsi come può: Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio si stanno facendo la guerra per prendere i soldi delle indennità di disagio ambientale per Case Passerini, 4.7 e 2 milioni a testa rispettivamente, tra ricorsi al TAR e tentativi di dialogo con Palazzo Vecchio (La Repubblica Firenze); nelle immediate vicinanze di quest’ultimo scattano multe da 4.000€ ciascuno per un guidatore di risciò (Il Tirreno Firenze) e una guida (Corriere Fiorentino) abusivi, nel quale ultimo caso si è scatenato addirittura un parapiglia in Piazza Duomo per la sua comitiva che stava saltando tutta la fila. In arrivo anche ulteriori strette, tramite telecamere e vigili presi non si sa da dove e con quali soldi, sugli «indisciplinati» delle «doppie file e soste selvagge» (La Nazione Firenze) in vista del moltiplicato caos che si verificherà coi vari rientri dalle ferie per il congestionamento del traffico cittadino dovuto alle cantierizzazioni, quelle sì, selvagge: un esempio da manuale di scaricabarile e di individuazione del capro espiatorio sul quale spostare l’attenzione e la rabbia dei cittadini, dovuta a problemi esclusivamente di mala gestione e irrazionalità da parte dell’amministrazione, intenta solo a racimolare i contributi e i finanziamenti per la devastazione della città: questa l’unica reale «importanza» dei cantieri secondo Sara Funaro e Andrea Giorgio. Ha ben detto il consigliere ed ex candidato alle comunali Eike Schmidt, nel bilancio che ha tratto con La Nazione Firenze del primo anno di mandato Funaro: la città è peggiorata, la sindachessa è assente e anche il governatore Giani è stato piuttosto deludente. Già, Eugenio Giani, nell’occhio del ciclone per la rivolta del M5S da Grosseto a Carrara passando per Livorno, Empoli e la Valdelsa, che non lo vuole candidato, su evidente istigazione di Giuseppe Conte galvanizzato dai sondaggi che lo danno in costante ascesa: è quanto apprendiamo da Repubblica Firenze, La Nazione Firenze e Corriere Fiorentino. A Pisa, contestualmente, si rafforzano le mobilitazioni accademiche contro il genocidio a Gaza, con la Normale che fa eco all’Università, seppur più moderatamente, e respinge ogni futuro accordo con atenei israeliani implicati nella guerra (Corriere Fiorentino); a Prato si chiede l’archiviazione per il vicesindaco implicato nello scandalo Bugetti (Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino), un contrasto stridente di doppiopesismo nel momento in cui la giustizia diventa assai più fiscale coi cittadini comuni, come nel caso della signora 87enne multata sul bus, peraltro con un verbale pieno di dati falsi, dal cognome alla data di nascita (ma incontestabile per il già avvenuto pagamento), per un biglietto timbrato da venti centesimi in meno: l’increscioso episodio è stato denunciato dalla figlia su La Nazione Firenze. Parlando di criminalità reale, resta la spada di Damocle di Sollicciano, con la Commissione politiche sociali e della salute che ha certificato le condizioni gravissime e pietose del carcere, cui ha fatto prontamente eco Magistratura Democratica nel chiederne la chiusura (La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze). Sul fronte del lavoro, infine, si mobilitano anche operai e sindacati, i primi col consorzio GKN (non senza le continue opposizioni interne dei lavoratori QF, come raccontato dal Corriere Fiorentino) e i secondi contro il licenziamento illegittimo di una lavoratrice dell’HHD Intercome, azienda attiva nel settore degli affitti brevi, di cui ha parlato Il Tirreno Firenze. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli