Le condizioni pietose delle carceri toscane hanno sollevato una campagna di denunce e inchieste come forse non se ne vedevano dagli anni ’70: quelle di Sollicciano, in particolar modo, destano orrore e allarme dopo l’ultima visita nelle celle dei detenuti psichiatrici, dove i medici devono entrare con gli stivali di gomma a causa dei continui allagamenti. A 524 reclusi in tutta la Toscana è inoltre negato l’accesso a REMS e strutture alternative, col risultato che, alla fine dei salmi, si trovano a dover restare chiusi nella loro stanza anche per una settimana e l’inevitabile corredo di aggressioni e pericoli che ne derivano, e di fatto sono derivati, per gli agenti. È quanto emerge da un’articolata inchiesta del Corriere Fiorentino. Fuori, tuttavia, la criminalità continua a dilagare, dai ladri d’auto che sguinzagliano dobermann contro i legittimi proprietari per derubarli (La Repubblica Firenze e La Nazione Firenze) ai braccialetti elettronici che non funzionano e non scongiurano così le violenze e i pestaggi dell’ex fidanzato alla ragazza diciassettenne (La Nazione Firenze), ma anche le immancabili frodi fiscali al centro delle cronache di questi giorni: anche Campi Bisenzio nel giro di affari romano e rovigense di terreni, azioni e conti correnti sequestrati dalla Guardia di Finanza per un totale di 11 milioni di euro nell’ambito di un inchiesta per frode all’Erario a cinque indagati e otto società (Corriere Fiorentino). Non molla l’osso nemmeno Property Managers, che ricorrerà per la terza volta al TAR contro la delibera restrittiva del Comune sugli affitti brevi, col sostegno di Forza Italia che inspiegabilmente vi vede, nelle parole del consigliere Marco Stella, una «produzione di ricchezza e posti di lavoro» che all’atto pratico non risulta. Grande risalto mediatico è stato dato all’azione legale da Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze. E se si pretende addirittura che anche i riders diventino gendarmi, controllando «l’idoneità» del cliente a ricevere la merce (La Nazione Firenze), il lavoro in generale nel complesso viene a mancare, e quindi la ricchezza, che non si vede nemmeno nella vita complessiva della città: nonostante la sbandierata «crescita» delle imprese, in realtà il 44% di queste, apprendiamo da un trafiletto del Corriere Fiorentino, non trova dipendenti se non con contratti a tempo. Precari anche i 9.000 insegnanti che si preparano a fare il loro ingresso nel mondo della scuola, con tuttavia più supplenti che insegnanti di ruolo (Corriere Fiorentino). La rivolta, però, fermenta tra i residenti di viale Redi e viale Cosseria per l’abbattimento di sedici alberi lungo il Mugnone propedeutico a un «adeguamento idraulico di RFI» che si protrarrà fino all’anno prossimo, come si legge su Repubblica Firenze. Per altri motivi insorgono invece i militanti di PD e Lega, ovverosia contro l’eventualità che le rispettive direzioni di partito facciano ricorso ai listini bloccati, soprattutto nella seconda che ancora è agitata dallo spettro di Vannacci. La disponibilità, si apprende dalla stessa testata, sarebbe già arrivata dalle “vecchie conoscenze” Giovanni Galli e Federico Bussolin e dall’attuale capogruppo in Palazzo Vecchio, Guglielmo Mossuto. Ma un blocco in particolare è ben più importante: quello dei nove studenti da Gaza che non riescono a raggiungere l’Università di Siena pur avendo vinto una regolare borsa di studio. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli