Ricettività all’Ex Convitto della Calza, FdI punta il dito contro Palazzo Vecchio: “Forti con i deboli, falsamente forti con i forti”

CALZA (1)

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Il consigliere denuncia un sistema che ostacola i proprietari minori mentre lascia ai grandi players il vantaggio di muoversi tra regole confuse

 

Sulla vicenda dell’ex Convitto della Calza, al centro delle polemiche per la presunta attività ricettiva abusiva, interviene con toni duri il consigliere comunale di Firenze Matteo Chelli, che critica apertamente l’amministrazione.

Secondo Chelli, il sistema normativo comunale e l’atteggiamento politico della giunta Funaro finiscono per colpire soprattutto i piccoli proprietari, mentre i grandi investitori non vengono realmente contrastati, perché i grandi gruppi sanno muoversi nelle pieghe delle norme, e le regole comunali sono incoerenti: consentono strutture ricettive e foresterie collegate a grandi attività, ma vietano rigidamente anche piccoli affitti brevi marginali: “Pensate davvero che grandi e strutturati gruppi immobiliari che muovono investimenti milionari non calcolino adeguatamente e preventivamente ciò che possono e ciò che, invece, non possono fare?”, domanda Chelli, sottolineando come a Firenze, in centro storico, non siano vietati né il turistico-ricettivo né il direzionale ad uso foresteria, se collegati a un’attività prevalente autorizzata, mentre risultano limitati i mutamenti di destinazione d’uso quando la superficie destinata all’ospitalità supera quella dell’attività principale.

Secondo Chelli, la retorica della “caccia alle streghe” sugli affitti brevi si tradurrebbe, a suo dire, in un danno per i piccoli imprenditori, non per i player immobiliari strutturati, con un amministrazione “interessata più a scovare ovunque capri espiatori piuttosto che ad affrontare con sensatezza problemi complessi, la vera missione che sarebbe chiamata ad assolvere”. In questo modo si  è alimentato un clima ostile di “guerra ai piccoli proprietari e imprenditori”. In poche parole, secondo Chelli, l’amministrazione è “forte con i deboli e falsamente forte con i forti”.