SAP Firenze: Sì alla costruzione di un CPR in Toscana

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), Segreteria Provinciale di Firenze del 4 aprile 2025

 

SAP Firenze: Sì alla costruzione di un CPR in Toscana

Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), Segreteria Provinciale di Firenze, interviene con fermezza nell’attuale dibattito sulla costruzione di un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) in Toscana, esprimendo una chiara e decisa posizione favorevole alla sua realizzazione.

Attualmente, ogni giorno, dalla città di Firenze partono due agenti della Polizia di Stato a bordo di un’auto di servizio per accompagnare cittadini extracomunitari irregolari verso centri di permanenza dislocati in altre regioni d’Italia (basti pensare al CPR di Macomer in Sardegna o a quello di Bari in Puglia). Ogni accompagnamento può arrivare a costare fino a 1000 euro al giorno in carburante, straordinari e altre spese logistiche – una cifra enorme che grava sulle casse pubbliche. Questo meccanismo, oltre allo spreco economico, sottrae quotidianamente risorse umane preziose alla sicurezza della città: ogni agente impegnato in queste lunghe trasferte è un agente in meno sulle strade di Firenze a tutela dei cittadini.

È una situazione paradossale e non più sostenibile – uno spreco enorme di risorse pubbliche e forze di polizia sul territorio, che non possiamo più permetterci,” dichiara Massimo Bartoccini, Segretario Provinciale SAP Firenze. “Ogni giorno distogliamo pattuglie intere dal servizio di controllo del territorio per fare da scorta a persone da rimpatriare dall’altra parte d’Italia. Così facendo, da un lato spendiamo migliaia di euro, dall’altro indeboliamo la presenza delle forze dell’ordine in città. Tutto questo ha dell’assurdo e deve finire al più presto.”

La soluzione indicata dal SAP Firenze è chiara: costruire un CPR in Toscana. Dotare la nostra regione di un proprio Centro di Permanenza per i Rimpatri significherebbe risparmiare tempo e denaro, evitando trasferte continue, e garantire una gestione più efficiente e anche più umana delle procedure di identificazione ed espulsione. Con un CPR sul territorio toscano, infatti, sarebbe possibile trattenere temporaneamente gli immigrati irregolari in attesa di espulsione senza doverli trasferire a centinaia di chilometri di distanza, accelerando le pratiche burocratiche e riducendo i disagi sia per gli operatori di polizia che per gli stessi immigrati coinvolti. “Avere un CPR in Toscana vorrebbe dire restituire immediatamente decine di agenti ai compiti di controllo del territorio e risparmiare risorse che oggi vengono letteralmente bruciate in viaggi lunghissimi,” sottolinea Bartoccini. “Sarebbe una scelta di puro buonsenso, che renderebbe il sistema dei rimpatri più rapido, efficiente e rispettoso di tutti: sia degli operatori di sicurezza, sia delle persone sottoposte alla procedura di espulsione.”

Il SAP Firenze ribadisce inoltre la piena condivisione delle parole del Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni , che proprio in occasione del convegno organizzato da noi del SAP a Firenze ha affermato la necessità di istituire “un CPR in ogni regione italiana”. La posizione del Sindacato Autonomo di Polizia è in totale sintonia con questa visione: anche la Toscana deve avere il suo CPR, al pari delle altre regioni, per colmare un vulnus nel sistema di gestione dell’immigrazione irregolare. “Non possiamo accettare che la Toscana resti un’eccezione. Su questo tema occorre avere coraggio e visione pragmatica, mettendo da parte inutili ideologie”, aggiunge il segretario Bartoccini.

Proprio verso quella parte della politica che si ostina a dire “no” ai CPR per mere ragioni ideologiche, il SAP Firenze rivolge una critica netta. “Troviamo inaccettabile l’atteggiamento di certi esponenti politici che si oppongono alla costruzione del CPR senza conoscere minimamente la realtà operativa e i sacrifici quotidiani degli operatori di polizia,” incalza Bartoccini. “È ora di finirla con i no pregiudiziali: chi da un lato chiede più sicurezza, dall’altro non può poi osteggiare le soluzioni strutturali – come i CPR – necessarie per ottenerla. Questa contraddizione è lampante e dannosa per la collettività.” Il SAP Firenze evidenzia anche la contraddizione di chi invoca a gran voce maggiore sicurezza nelle nostre città ma poi non supporta quelle soluzioni concrete che permetterebbero di raggiungerla. Un Centro di Permanenza per i Rimpatri rappresenta infatti uno strumento imprescindibile per gestire in modo ordinato le espulsioni di chi non ha diritto di restare sul territorio nazionale, rafforzando la sicurezza di tutti i cittadini.

Ignorare questa realtà per calcolo politico significa, di fatto, scegliere di lasciare gli operatori di polizia e i cittadini senza i mezzi adeguati per affrontare la situazione. Naturalmente, il SAP sottolinea che il futuro CPR toscano dovrà essere realizzato secondo tutti i criteri di decoro, dignità e sicurezza. “Nessuno vuole strutture fatiscenti o disumane,” precisa Bartoccini. “Al contrario, chiediamo un CPR costruito a regola d’arte, dove siano garantiti il rispetto della dignità umana e condizioni di vita decorose e sicure per le persone trattenute temporaneamente in attesa di espulsione o identificazione. Altro che semilager come ha espresso il Presidente della Regione Toscana Giani: un CPR in Toscana può e deve essere un esempio di gestione civile e responsabile della delicata fase del rimpatrio.”

In conclusione, il SAP di Firenze ribadisce con forza il proprio SÌ alla costruzione di un CPR in Toscana, considerandolo un atto di responsabilità nell’interesse sia degli operatori di sicurezza sia della cittadinanza. “Ci auguriamo che, su questo tema, prevalga finalmente il buonsenso,” conclude Bartoccini, “perché la Toscana non può rimanere indietro su una questione così cruciale per la sicurezza, la legalità e la tutela di tutti.”

Massimo Bartoccini – Segretario Provinciale SAP Firenze

Foto: Pagina facebook ufficiale della Segreteria Provinciale S.A.P. Sindacato Autonomo di Polizia di Firenze