Scavi della tramvia: cittadini in allarme per i reperti che rischiano il cemento

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Tramvia, emergono reperti a San Niccolò e piazza Beccaria. Le foto dei cittadini accendono il dibattito sulla tutela archeologica

 

Durante gli scavi per la tramvia per Bagno a Ripoli Firenze si ritrova, ancora una volta, a fare i conti con il proprio passato sotterraneo e con un presente che insiste a passarci sopra. Le fotografie di due ritrovamenti stanno facendo il giro del web: sul Lungarno Pecori Giraldi, a due passi da San Niccolò, è emerso quello che appare come un antico condotto fognario ottocentesco; poco più verso il centro, in piazza Beccaria, dalle trincee del cantiere è affiorato un selciato che sembra di epoca medievale, immortalato dalle foto aeree del drone di Jacopo Bianchi.

Le immagini hanno fatto esplodere i social: c’è chi, con sufficienza, liquida la scoperta come «un vecchio fognone senza valore», e chi osserva che «gli antichi costruivano con maestria, oggi invece domina la pigrizia del non mi va di fare». Poi arrivano i commenti più pesanti: utenti che accusano il Comune di voler “tirare dritto” anche sopra la storia, altri che denunciano porzioni già richiuse «per far passare tubazioni e ricoprire tutto alla svelta», e molti che temono l’ennesima colata di cemento pronta a inghiottire reperti che meriterebbero ben altro destino.

Ribella Firenze commenta: «Eccoci all’acqua! O meglio, alle pietre storiche! E ora? Sarà proibito, si immagina e si spera, impiantare del cemento più che armato su reperti archeologici! Cosa dirà ora l’amministrazione? Il solito “avanti tutta”? Se anche fosse un’opera buona – e non lo è – la distruzione e la faciloneria della messa in opera è disarmante. Purtroppo un atteggiamento che si ripete in molti settori dell’amministrazione! Sbucano cubi e SPA all’improvviso, si spande catrame alla ioboia sugli alberi, spazzatura non spazzata, stadio a ‘chi l’ha visto?’, violenza e degrado in ogni dove, traffico impazzito… E tutto perché? Perché, a parte scelte ideologiche, non esiste una pianificazione e una programmazione.» Qualcuno parla di «storia sacrificata per non fermare la tabella di marcia della tramvia», altri accusano il Comune di voler “tirare dritto comunque”, con la città sempre più divisa tra chi vuole tutelare e chi vuole costruire.

Foto 1 e 2: Facebook

Foto 3: Copyright Jacopo Bianchi