Scudo Verde, Masi (M5S): “Il Comune spende 600 mila euro per dati che ha già”

GERMOGLI PH: 29 MARZO 2025 FIRENZE VIA NICCOLO' DA TOLENTINO VARCHI TELEMATICI ZTL SCUDO VERDE POLIZIA LOCALE MUNICIPALE
Il consigliere M5S critica l’obbligo di registrazione delle targhe e denuncia costi spropositati per l’acquisto dei dati

 

Oggi in consiglio comunale il capogruppo del MoVimento 5 Stelle Lorenzo Masi ha sollevato critiche sull’efficacia e i costi del sistema di gestione dati legato allo Scudo Verde, criticando apertamente l’Amministrazione comunale per l’acquisto di informazioni sui veicoli circolanti in città che, secondo il consigliere, sarebbero già in possesso del Comune.

Masi si riferisce alla scelta dell’amministrazione di aver eliminato le vetrofanie ed obbligato i cittadini alla registrazione online delle targhe sul portale della partecipata comunale Servizi alla Strada (SaS): “Abbiamo più volte chiesto conto al Comune dei motivi di questa scelta, che tanto piaceva ai cittadini – afferma Masi – e del perché di fatto si è costretto i fiorentini ad effettuare un’operazione – la registrazione telematicaquando in realtà l’Amministrazione possedeva già parte di questi dati e comunque con più tempo avrebbe potuto integrarli via via che i cittadini si registravano.”

Secondo Masi, il Comune avrebbe potuto attingere direttamente a diverse banche dati già a sua disposizione, evitando un processo che ha creato notevoli disagi: “Perché non si sono usati direttamente questi dati, anziché chiedere ai cittadini uno sforzo che, per quanto sostenibile ma non da tutti – pensiamo agli anziani o a chi non ha dimestichezza con la tecnologia – ha portato a problemi quali quelli che tutti ricordiamo, dal black out del portale Sas alle code chilometriche agli sportelli del Parterre?”.

Ad alimentare la polemica anche i costi sostenuti dal Comune per l’acquisizione dei dati veicolari: “Oggi abbiamo anche avuto la conferma dall’assessore Giorgio che i dati ci sono eccome e che non vengono forniti a titolo gratuito, anzi. La cifra a noi nota pare essere di oltre seicento mila euro. Si tratta di un importo non di poco conto.” Un ulteriore elemento critico è rappresentato dalle incongruenze tra i dati in possesso dell’Amministrazione e i veicoli effettivamente circolanti. Da qui l’obbligo per i cittadini – e anche per enti come Pubbliche Assistenze e Misericordie – di verificare manualmente la presenza delle proprie targhe nella cosiddetta black list, basata sui dati della Motorizzazione Civile: “Perché il Comune non verifica direttamente, visto che i dati ce l’ha già? Non possiamo continuare a chiedere ai cittadini per servizi che già ci sono e che vengono anche pagati”, sottolinea Masi.

Masi chiede maggiore responsabilità nella gestione delle informazioni sensibili da parte dell’Amministrazione e invita a fare chiarezza sulla scelta della spesa: “Per questo motivo auspico una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione Comunale e un cambiamento nella modalità di gestione di questa enorme quantità di dati sensibili. Ed infine mi domando, ma chi ha scelto di spendere 600 mila euro?”

Foto: Copyright Fotocronache Germogli