Il resoconto del Consiglio comunale di lunedì 24 febbraio a cura de La Firenze che vorrei.
Sono sempre più le minoranze a ispirare i temi della discussione politica. Su invito di tutte le minoranze, infatti, si è discusso in Consiglio comunale a Firenze del cosiddetto “Scudo Verde”, in partenza il 1° aprile (in foto la conferenza stampa della mattina). Assente la sindaca Sara Funaro, si è incaricato di spiegare il provvedimento l’assessore Andrea Giorgio, insieme a un ingegnere che ha dettagliato più che il provvedimento i problemi che gli inquinanti emessi dalle auto causano alla salute. È emersa la volontà di coinvolgere anche le amministrazioni della Città Metropolitana, ma, come ha sottolineato il consigliere Dimitrij Palagi, è opportuno “coinvolgere il consiglio comunale prima di tutto”. “Si tratta di un divieto ambientale”, ha scandito il Massimo Sabatini della Lista civica Eike Schmidt. Sabatini ha rilevato un contrasto tra “il taglio degli alberi portato avanti dalla Giunta in questi mesi” e un provvedimento – nelle intenzioni – green come dovrebbe essere lo “Scudo Verde”. Da ex sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini di Italia Viva ha posto il tema del “completamento del trasporto pubblico”, visto che tante zone sono attualmente sguarnite (Chianti e Mugello su tutti), mentre Lorenzo Masi per il Movimento 5 Stelle quello di “come censire le auto che vengono da fuori”. Prima, si è parlato anche delle marginalità sociali a partire dal caso del Sottopasso delle Cure, dove diverse persone senza un tetto sulla testa hanno trovato riparo, anche nei duri mesi invernali. Ha tenuto ancora banco, inoltre, la questione della cessione di quote da parte di Alia Multiutility a Italgas, emersa da alcuni articoli e prontamente rilanciata dal Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze, Paolo Bambagioni. Piccolo spillo: il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi ha esordito nel suo intervento dichiarando di essere “molto germanofilo” in ragione del successo di Alternative für Deutschland alle elezioni tedesche. Qualche sudore freddo a sentire un esponente della Destra dirsi “germanofilo”, soprattutto dalle parti di Eike Schmidt, ma nulla di serio a cui dover mettere una pezza. Al prossimo consiglio! (LS)