Sfratti nelle case popolari, quando una vita di sacrifici diventa motivo di sfratto: da Elda ad Adriana esplode il caso Toscana

GERMOGLI PH: 14 GENNAIO 2018 FIRENZE VEDUTE AEREE CAREGGI CASE POPOLARI DI VIA NICCOLO' DA TOLENTINO

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Dopo Firenze emergono altri casi in Toscana che mettono in discussione i criteri Isee e patrimoniali. La normativa del 2019 finisce sotto accusa per rigidità e mancanza di valutazioni personalizzate

 

Sfratti nelle case popolari: Draghi e Cellai (FdI) denunciano una situazione definita inaccettabile e rilanciano la necessità di cambiare la legge regionale dopo che, al caso della signora Elda, “cui è stato notificato lo sfratto dalla casa popolare dove è vissuta una vita solo perché ha riscosso il tfr della propria pensione”, si aggiunge oggi quello di Adriana, “72 anni e disabile in carrozzina”, colpita dalla stessa sorte per aver ricevuto un’eredità, episodi che secondo i due esponenti di Fratelli d’Italia mostrano l’urgenza di rivedere l’articolo 38 della legge regionale 2 del 2019 o quantomeno di applicare correttamente il comma 4 che recita: “In caso di superamento del limite isee o del patrimonio mobiliare ed immobiliare, dovuto a fattori episodici quali, in particolare: trattamento di fine rapporto, eredità, o altro, ciascun comune può valutare di sospendere il procedimento di decadenza rimandando al successivo accertamento una nuova valutazione”.

I consiglieri sottolineano come “i nostri anziani che vivono nelle case popolari non possono avere paura di ricevere il tfr o un’eredità; questa legge è troppo stringente e severa, va valutato caso per caso”, anche perché, ricordano Draghi e Cellai, “oltre alle signore Elda e Adriana, siamo a conoscenza di altri casi analoghi conclamati”, e appare incomprensibile che il Comune di Firenze e gli altri comuni toscani, pur potendo sospendere il procedimento di decadenza e rimandare la valutazione, non abbiano preso in esame questa possibilità.

Motivo per cui i consiglieri annunciano l’impegno con i colleghi regionali per proporre una modifica di quella che definiscono “una assurda legge” e riportare equità e buon senso nella gestione delle case popolari.

Foto: Copyright Fotocronache Germogli