Leggiamo e volentieri pubblichiamo alcuni passaggi dell’articolo dell’Associazione Utenti e Consumatori (ADUC) in merito alla scelta di Publiacqua di voler erogare 150 mila euro per la cultura.
“Publiacqua – si legge in un articolo pubblicato oggi -, che gestisce in monopolio il servizio idrico in 46 Comuni della Toscana ha lanciato un bando per erogare 150mila euro per associazioni e iniziative culturali sul medesimo territorio. Non è una novità, e si affianca ad altre iniziative, per esempio i fontanelli di acqua filtrata in diverse zone dei medesimi territori. Ma perché questi soldi non vengono usati per far calare i costi delle bollette?”
“Il gestore toscano – prosegue il testo – non è esente dal problema che affligge tutta Italia, la dispersione del 42,4% (media nazionale) dell’acqua che viene distribuita che non arriva a destinazione. Publiacqua non si distingue in modo particolare rispetto alla media nazionale, e prende anche finanziamenti del Pnrr per farvi fronte (loro dicono che le dispersioni, grazie ai soldi europei dovrebbero diminuire del 35% e arrivare a solo il 28%)”.
“(…) In questo contesto precario, il servizio che Publiacqua eroga è buono, anche perché il monopolio non ci consente di fare paragoni immediati”.
“E sembra che Publiacqua non se la cavi male, visto che incassa così tanti soldi che decide anche di svolgere una funzione sociale e culturale: 150mila euro per finanziare la cultura”.
“Noi, utenti del loro servizio, ci chiediamo – prosegue il testo di ADUC -: noi paghiamo per l’acqua, perché i guadagni (al netto di costi e dividendi) non vengono usati per abbassare i costi per l’utenza? (…) Abbiamo pagato per l’acqua e non per altro, e gradiremmo che le aziende dell’acqua facessero le aziende dell’acqua e non ci assistessero dal rubinetto ai teatri e alla tomba. Non ci sembra di essere a-cultura. Anzi”.
Sul tema è intervenuto anche Paolo Bambagioni, consigliere comunale della Lista civica Eike Schmidt, che ha dichiarato: “Chi gestisce un bene pubblico come l’acqua deve agevolare gli utenti finali, investendo in impianti, destinando le risorse alla riduzione delle bollette, che sono tra le più care d’Italia, riducendo le dispersioni. Ringrazio, per questo, l’Associazione Utenti e Consumatori Aps (Aduc) che oggi ha posto il problema: Publiacqua vuole erogare 150 mila euro per associazioni e cultura, ma rimangono problemi più urgenti da risolvere come i costi delle bollette molto alti e le dispersioni, anch’esse a un livello da non sottovalutare. Esiste una cattiva deriva presa dalle nostre società partecipate: finanziare attività non attinenti ai compiti loro assegnati. Questo ne è un caso eclatante. Chiedo all’Autorità Idrica, audita in Commissione Controllo, di intervenire stigmatizzando l’utilizzo di soldi, che sono soldi dei cittadini, per attività non attinenti alla buona gestione del servizio pubblico, che può e deve sicuramente migliorare”.
In copertina: copyright Fotocronache Germogli