Sostenibilità contro ruspe: mentre Greve in Chianti ripianta, Firenze continua a tagliare

Greve recupera gli abeti  di Natale. Foto Gaby Dyson per Unsplash

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A Greve arriva un’iniziativa che si lega agli obiettivi di sostenibilità voluta dall’amministrazione grevigiana. L’assessora all’Ambiente Monica Toniazzi: “Ognuno di noi può fare la differenza”. Intanto a Firenze l’albericidio prosegue anche “a sorpresa”.

 

A Greve in Chianti gli alberi si amano e si contrasta l’uso degli “abeti usa e getta” di Natale.
L’amministrazione comunale, che applica vere politiche di sostenibilità, punta a dare una seconda vita agli alberi di Natale di proprietà dei privati ancora in buone condizioni e invita la comunità a non abbandonarli o a trasformarli in rifiuto a fine feste, ma ad affidarli al Comune per una nuova messa a dimora negli spazi pubblici del capoluogo e delle frazioni.

La nuova iniziativa si pone l’obiettivo di recuperare gli abeti e ripiantarli nelle aree verdi del territorio, come giardini, parchi e spazi scolastici, anche in accordo con i proprietari.

«Ogni albero rappresenta una preziosa fonte di vita per il nostro ecosistema – dichiara l’assessora all’Ambiente di Greve in Chianti, Monica Toniazzie noi per primi, nella quotidianità, dobbiamo rispettarne e coltivarne il valore e la funzione biologica, fondamentali nel contrasto al cambiamento climatico».

Gli abeti, purché in buone condizioni e provvisti di vaso e terra, potranno essere consegnati al termine delle festività in un unico punto di raccolta dedicato, individuato dal Comune presso il magazzino comunale di via Colognole, a Greve in Chianti.

Un’azione benemerita che dimostra come, nell’area della Città Metropolitana, esistano amministrazioni virtuose che degli alberi si occupano davvero e che, attraverso di essi, promuovono una politica concreta di rispetto del verde e dell’ambiente.

Un’azione nettamente in controtendenza rispetto alla città capoluogo, dove l’albericidio perpetrato da anni in nome del treno che devasterà Firenze raggiunge punte sublimi e inesplorate, come l’ultima “sorpresa”: il taglio di ben 24 alberi nell’area della curva Fiesole a Campo di Marte.
Ventiquattro alberi sani e rigogliosi sacrificati in nome dell’“allargamento” del cantiere dello stadio, che questa volta hanno fatto sobbalzare sulla sedia persino il consigliere ecologista Graziani, finalmente risvegliatosi dal torpore e unico ad aver proferito parola all’interno del gruppo AVS-Ecolò.

Un ennesimo scempio perpetrato da un’amministrazione fiorentina che, al contrario di quella di Greve in Chianti, dimostra coi fatti di non considerare affatto ogni albero come una preziosa fonte di vita per il nostro ecosistema.
Un albericidio di cui, peraltro, sostiene di non sapere nulla nemmeno il presidente del Quartiere 2, Michele Pierguidi.

Un’affermazione che lascia davvero perplessi: o Pierguidi ci prende per il naso, oppure prende atto di ricoprire un ruolo puramente effimero e di non contare politicamente nulla, nemmeno all’interno della sua stessa maggioranza.