Di Simone Scavullo
Simone Scavullo è fondatore e presidente del Comitato Cittadini per Firenze, attivo nel mondo del volontariato cittadino e Coordinatore Regionale Toscana di Rivoluzione Ecologista Animalista.
Non è più tollerabile lo scempio che stiamo vivendo ogni giorno – e ogni notte – a Firenze. Un’escalation di furti, vandalismi, spaccate, che colpiscono indistintamente residenti, lavoratori, commercianti. E tutto questo avviene sotto le migliaia di telecamere installate in città. Quelle stesse telecamere di cui l’amministrazione e la prefetta vanno fiere… ma che non servono a nulla! O meglio: non vengono minimamente utilizzate per prevenire o intervenire.
Le forze dell’ordine ricevono le denunce con tanto di orari precisi. Ma tanto – lo sanno tutti – dopo dieci minuti quei delinquenti sono già fuori. Non ci sono pene certe, e finché chi è al governo non dà un segnale forte, saremo sempre più soli a combattere contro questa criminalità quotidiana.
Tuttavia questo non giustifica la totale indifferenza dell’amministrazione comunale e della prefettura. Perché i cittadini stanno pagando un prezzo altissimo: vetri rotti, auto devastate, sicurezza azzerata, qualità della vita sotto i piedi. Solo ieri notte quasi 21 auto danneggiate intorno alle 3.30, Piazza Pitti, San Frediano, Piazza Tasso, Via de’ Bardi, San Nicolò, Borgo Pinti, Via dei Pilastri, Via Fiesolana, Via Folco Portinari, Via Sant’Egidio, Via dell’Oriolo, Via dei Servi… tutte prese di mira! Con i tombini usati per sfondare i vetri delle auto, solo per rubare pochi euro. Ma i vetri rotti poi chi li paga? Non lo Stato, non il Comune. Li paghiamo noi.
E nel frattempo, l’assessore alla sicurezza pensa a cose futili, invece che alle vere priorità di questa città. E penso proprio che Firenze, lentamente, se ne stia rendendo conto. Perché un cittadino non può più parcheggiare con serenità sotto casa sua? Perché deve preoccuparsi come se vivesse in una zona di guerra? Perché deve sborsare soldi per mettere l’auto lontano, fuori dal centro, quando vive lì?
È ora che vi svegliate, perché o lo fate voi, oppure sarà il popolo a farlo.
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