Strappi interni e dimissioni tra le nostalgie del fascismo. A Firenze si sa ancora far parlare israeliani e palestinesi, ma bisogna farlo anche coi concittadini. La Firenze sui giornali di mercoledì 10 settembre

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Vittime illustri nel Carroccio, dove gli scontri sempre più aspri tra vannacciani e ceccardiani hanno portato l’ex portiere viola Giovanni Galli a non ricandidarsi e lasciare «dopo cinque anni intensi», come La Repubblica, Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze riportano. Tra i motivi addotti figurano anche i «nostalgismi» dei fedelissimi del Generale, di cui si è avuto chiaro esempio nella consigliera del Quartiere 3 Barbara Nannucci, già in bilico per la ricandidatura e recatasi a Trespiano per omaggiare i caduti della Repubblica Sociale (Corriere Fiorentino, Il Tirreno Firenze), ma anche di parte del consiglio comunale di centrodestra a Sansepolcro, dove proprio insieme a Vannacci alcuni esponenti si sono fatti fotografare nell’intento di mimare il simbolo della X Flottiglia MAS, con una stoccata indiretta alla «Flotilla» umanitaria per Gaza (Corriere Fiorentino). In tutto ciò, Fratelli d’Italia rischia addirittura l’azzeramento delle sue candidature per il caso Cocci. Un nostalgismo forse spiegabile, ma non certo giustificabile, con l’estremo caos e disagio che stiamo vivendo a livello regionale: dal bambino in provincia di Lucca costretto a cambiare asilo e spendere 1.500€ in più per la chiusura della sua scuola e il rincaro dei prezzi del bus, passando per l’assenza della deroga di due anni per i treni lenti del Valdarno che verranno sostituiti solo nel 2028, le transenne e i cantieri che genereranno altrettanti disagi in tutta Firenze fino al 30, quando forse arriverà anche il cronoprogramma dei lavori al Franchi, fino ai tagliandi limitati a soli 300 napoletani ospiti senza però i biglietti, senza dimenticare il più grave, terzo in sette mesi, allagamento di Portoferraio per il maltempo, per il quale oggi è allerta gialla ovunque, e anche Carrara è finita sott’acqua. Ma più scalpore ancora l’ha destato la disperata ma sacrosanta iniziativa di un «fiorentino di seconda generazione», come l’ha chiamato il Corriere (che ha riportato tutte le precedenti notizie, assieme anche a Repubblica Firenze e Nazione Firenze), che ha tentato di raggiungere personalmente la sindachessa per esigere niente più che una casa e un lavoro, diritto umano in qualsiasi Paese e città civili. Dal Tirreno Firenze apprendiamo invece che la nostra città potrebbe tornare per un momento a essere ponte di dialogo in un conflitto centrale come quello israelo-palestinese, laddove si vedranno la presenza in contemporanea di David Grossman, Muhammad Ali Taka, Wlodek Goldkorn, Noa, Mira Awad, Gil Dor, Bushra Awad e Robi Damelin, per l’evento Re-Imagine Peace: A Light Ahead. Una buona idea, ma che vede una palese sproporzione numerica di israeliani rispetto ai palestinesi (Bushra Awad è l’unica rappresentante effettiva di questi ultimi), come non ci si poteva aspettare diversamente dal momento che l’idea è stata proprio della sindachessa. Sarà comunque previsto un collegamento con la flottiglia Summud, droni israeliani permettendo. (JCM)