Tomasi a Campi Bisenzio vuole sparigliare le carte. Tra scioperi, impoverimento e scontri istituzionali riuscirà la sua rimonta? La Firenze sui giornali di mercoledì 6 agosto

Incontro Eike Schmidt Alessandro Tomasi

A due mesi e meno di una settimana alla tornata elettorale, i toscani cominciano a interrogarsi (e se non l’hanno fatto, è bene che vi si accingano) sulla fattibilità di una via alternativa rispetto a quella percorsa fino ad oggi. È sicuramente ciò che vogliono fare coloro che sono accorsi a incontrare Alessandro Tomasi nella sua visita a Campi Bisenzio, dove si è intrattenuto coi comitati degli alluvionati e quelli contro la tranvia. Di ufficializzazione della sua candidatura, tuttavia, ancora non si parla: nelle sue parole, citate da Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino, «la decisione spetta ai vertici nazionali» di Fratelli d’Italia; i rivali forzisti, intanto, la loro scelta l’hanno fatta, riconfermando Marco Stella e rimpolpando i ranghi con Vincenzo Donnarumma e Duccio Bellini di Noi Moderati e addirittura il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna (ex Lega). È comunque una situazione assai più stabile di quella imperante non solo nel campo largo, dove Giani si trova ad affrontare l’ennesima mannaia del governo, stavolta sul salario minimo, ma anche nel M5S: qui Conte ha ammesso, citato dalle stesse due testate, le lacerazioni interne e ha lasciato la decisione finale sull’alleanza col PD al voto degli iscritti, che già comunque si espressero favorevolmente allorquando si trattò di formare il governo col “partito di Bibbiano” nel 2019. Il contesto generale, comunque sia, è in netto peggioramento su tutti i fronti: con l’avvicinarsi del Ferragosto la lotta sindacale conosce un aumento d’intensità, propiziato dal licenziamento di una storica delegata della UILTUCS a Oviesse per aver protestato contro l’apertura festiva ma imputandole una pretestuosa accusa di furto (La Repubblica Firenze e La Nazione Firenze); il sindacato è tuttavia attivo anche nelle agitazioni proclamate a Gucci, organizzate anche da FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL contro il rifiuto, da parte dell’azienda, di «erogare per il 2025 l’importo welfare previsto dal contratto integrativo» (Corriere Fiorentino), nel contesto di una crisi più profonda che l’ha portata a un crollo dei ricavi del 26% nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; una lettera a La Nazione Firenze da parte di un turista triestino aggiunge un’ulteriore tassello al quadro della follia nell’aumento dei prezzi in questa città, soprattutto laddove dalla redazione si replica che la differenza sta nel fatto che quello a Trieste è un turismo d’élite e quello a Firenze è “mordi e fuggi”, senza però giungere alla logica conclusione: promuovere anche noi un turismo d’élite. Certamente la presentazione economica non è delle migliori. Se l’estate di quest’anno sta aiutando le viti a dare un vino migliore, dazi, vendite in calo e mosca dell’olivo mettono comunque a rischio la produzione. Degrado e criminalità invece dilagano: uno spacciatore marocchino diciottenne arrestato alla fermata della tranvia Buonsignori-Liceo da Vinci, ma rimesso “ovviamente” subito in libertà; al Parco del Mensola riesplode il problema dell’occupazione, tra furti di biciclette, rame e piccolo spaccio; blitz della finanza anche nel campo rom abusivo di via delle Gore, dietro Careggi, tra camper, roulottes, macchine di lusso e un cospicuo gruzzolo di denaro; due denunciati in centro per il famigerato gioco delle tre carte. Tutte queste notizie, a eccezione dell’ultima, riportata dal Corriere Fiorentino, sono sulla Nazione fiorentina di oggi, alla quale si aggiungono, a corollario, l’obbligo di trasloco per due banchi abusivi in San Lorenzo e l’esposto in procura di due residenti, stavolta in Santa Croce ma sempre per la presenza di tavolini da dehors intralcianti e altrettanto abusivi. Protesta simile anche in via dei Renai per una gru che ha bloccato una strada e un garage senza alcun preavviso per colpa dei lavori al Museo Bardini (Corriere Fiorentino). Non potevano mancare, in tutto ciò, gli ennesimi stravolgimenti e restringimenti della viabilità a causa dei cantieri della tranvia in viale Giannotti, di cui hanno parlato addirittura in tre: Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze. A livello nazionale, il governo che ha dichiarato guerra alla Regione Toscana anche sul salario minimo deve però prestare attenzione all’allarme lanciato dalle associazioni dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, della cui inchiesta temono l’archiviazione. È quanto si apprende da La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze. (JCM)