La realtà ha recapitato una nuova smentita alla propaganda dell’amministrazione sui “successi dei lavori stradali”: è stato appena riposto lo champagne per i cantieri di via Bolognese che subito giungono notizie in tutta la città, tramite il Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze, di altri che se ne apriranno in autunno o se ne riaprono addirittura per la settima volta dal 2022, com’è il caso, rispettivamente, di piazza Beccaria e via Guelfa. Un’analoga inchiesta, ad opera del secondo rotocalco testé citato, fa luce sulla situazione isterizzante di «un intoppo ogni due chilometri da Gavinana a Novoli», che si accompagna all’aggiornamento di «un cantiere ogni 60 metri anche in area UNESCO» riportato dal primo. Su quest’ultimo si legge addirittura di «un black-out di sei ore a Torregalli», uno scenario comprensibile e tante volte visto e sentito in Palestina, ma che a Firenze fa decisamente strabuzzare gli occhi e porsi più di una domanda. Sia in Comune che in Regione, però, sono occupati da tutt’altri pensieri: la sospensione di altri sei banchi abusivi tra San Lorenzo e via Pellicceria «per aver rubato spazio» (La Repubblica Firenze e La Nazione Firenze), il via libera alla costruzione del parco eolico di Badia Tedalda (La Repubblica Firenze) ma anche le tensioni coi riformisti, che non si sono appianate nonostante le concessioni di Giani ad AVS: PSI e +Europa si sganciano e non seguiranno il governatore (si spera) uscente. Appreso ciò, dal Corriere Fiorentino e dal Tirreno, si segnala in chiusura un’interessante inchiesta de La Nazione Firenze sui giovani lavoratori nei più disparati settori, contro i pregiudizi e i tentativi di sfruttamento che imperano. Se da entrambe le parti si seguissero questi esempi virtuosi (come l’alloggio gratuito fornito per tutta la stagione a un ragazzo fiorentino spostatosi a San Gimignano), la Firenze che vorremmo potrà definitivamente prendere forma. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli