Sullo sfondo dell’inasprimento del caso Cocci, con tumulti interni e dimissioni di leghisti e pentastellati a campagna elettorale ormai avviata, è da scorgere probabilmente un regolamento generale di conti per nuove gerarchie in un nuovo assetto politico. Ma andiamo con ordine. Dopo l’attacco frontale di Alessandro Tomasi alla massoneria, arriva la perquisizione di Digos e Finanza a Firenze e a Prato, rispettivamente a Palazzo Ubaldini Peruzzi in Borgo de’ Greci e alla Sagittario, entrambe affiliate alla Gran Loggia d’Italia. Si cercano, fanno sapere La Repubblica Firenze e il Corriere Fiorentino, nomi e documenti non solo per risalire agli eventuali ricattatori dell’ex capogruppo pratese di Fratelli d’Italia, ma anche nell’ambito di una più ampia inchiesta sui «rapporti politica-massoneria»: sono state rinvenute lettere anonime, proseguono i due giornali, indirizzate ad altri esponenti politici, come il sottosegretario Silli di Noi Moderati, anch’egli pratese. Silenzio totale da parte del principale partito di governo, aggiunge il Corriere in un trafiletto, anche perché nella lista dei candidati di Prato vi sono altre due “vittime” di tali lettere: Claudio Belgiorno (indagato per truffa) e Gianluca Banchelli. Gli scontri interni, però, sono ancora più profondi ed estesi, e concorrono anch’essi a dilaniare dall’interno, in piena campagna elettorale, taluni partiti, segnatamente Lega e M5S. Nella prima, il consigliere regionale uscente Massimiliano Baldini ha annunciato che non si ricandiderà e lascerà il partito stesso, non condividendone la «vannaccizzazione» e la «deriva nostalgica», partendo dalla percepita incoerenza tra la meritocrazia sbandierata dal Generale e l’imposizione del listino bloccato, a quanto raccontano La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze. Da quest’ultimo si apprende che pure nel M5S non tutto fila per il meglio: a Livorno si sono dimessi ben tre consiglieri (Stella Sorgente, Francesco Belais e il capogruppo Andrea Morini), di cui uno passato al gruppo misto, ancora in disaccordo per il sostegno pentastellato alla ricandidatura di Giani. Il quale, dal canto suo, è ancora a esultare per l’aeroporto e, insieme alla sindachessa, per il prosieguo dei lavori dello stadio. Un’esultanza, coperta mediaticamente da La Nazione Firenze, abbastanza ingiustificata dal momento che incognite, rebus e ostacoli abbondano: uno su tutti, la variante approvata senza i tempi, come più onestamente ammette il Corriere Fiorentino. Manca ancora, cioè, il cronoprogramma la cui assenza fu denunciata dal consigliere Sabatini (Lista Schmidt) il 27 agosto. Ma mancano anche indicazioni certe sul settore ospiti, le modalità di vendita dei biglietti e persino l’orario di Fiorentina-Napoli, tutte questioni per le quali si è formato un comitato all’uopo che ne discuterà oggi in Prefettura, a quanto informa, ancora, La Nazione Firenze. Ancora più ingiustificata la gioia gianiana per i «passi avanti» sulla nuova pista dell’aeroporto, laddove rischia invece di precipitare la parvenza di unità faticosamente costruita nel campo largo, dove solo i centristi facenti sostanzialmente capo a Italia Viva hanno trovato una quadra (La Nazione Firenze). La «risposta alla città» che la sindachessa ritiene di aver dato consiste quindi, concretamente parlando, in un ennesimo gesto che per eleganza non menzioniamo. A proposito, poi, di cose che non decollano, vi è un altro fiore all’occhiello della propaganda elettorale di Funaro: il «doposcuola con sport». Solo ora, stando a La Repubblica Firenze, sarebbero stati «avviati i primi contatti». Sulla stessa testata si parla anche della situazione degli studenti del Peano e del Sassetti-Peruzzi ancora nei containers per i vari lavori di adeguamento, riqualificazione, efficientamento e manutenzione: una lentezza che si vede anche a Pistoia e che agli studenti del Paladini di Lucca permette solo ora di tornare “in patria” dopo sette anni al Campo di Marte (poveri loro!). Per la prima cittadina, un’altra gatta da pelare, oltre a quella del cubo bianconero per la quale si riunirà con Hines e Soprintendenza (La Nazione Firenze), è quella dell’ex ospedale militare di San Gallo, narrata dal Tirreno Firenze: quivi, la ristrutturazione per farne alloggi di lusso non è andata giù alla Fondazione Italiana di Bioarchitettura, che vi vede lo spreco di un’occasione per offrire passaggi diretti all’Orto Botanico piuttosto che alla Chiesa di San Marco per questioni unicamente di avidità di fondi da facoltosi turisti e grandi fondi di investimento internazionali. «Si passa dagli alloggi per poveri a quelli per ricchi», hanno detto. Solo che i poveri rischiano di aumentare ancora: chi sperava, nel settore turistico, in settembre, è stato prevedibilmente deluso, con un -0.4% a stroncare i sogni di ripresa post-ferragostani (Corriere Fiorentino), alla cui distruzione ha certamente contribuito anche il maltempo, causa di divieti di balneazione in sei zone della Versilia e quattro del livornese. Scattano multa e sequestro anche per un commerciante in Borgo de’ Greci, dove non è proprio il momento adatto per esibire grembiuli, specie se con l’effigie di Mussolini stampata sopra (La Nazione Firenze). Il regime di terrore, però, è quello che vivono oggi i residenti anche del centro storico a causa delle politiche lassiste della giunta Funaro in tema di sicurezza: un 37enne marocchino in stato di alterazione ha scatenato il panico aggredendo a bottigliate passanti e clienti di un albergo, prima di venir denunciato per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. La notizia è stata riportata dalle sezioni locali di Repubblica, Corriere e Nazione, laddove la prima ha menzionato altre tre spaccate: in via Lambertesca, via Bufalini e di nuovo via degli Alfani, rispettivamente al ristorante Il Ricettario, al bar Il Fiore del Caffè e al centro estetico Oasi Solarium. Blanda la reazione di Fratelli d’Italia, che si limita a chiedere «più sicurezza per la zona», con quali forze e quali certezze della pena, però, non è dato sapere. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli