Stati Uniti e Italia uniti «nella brutta e nella cattiva sorte», per riprendere una strofa di una celebre canzone satirica di Checco Zalone: mentre oltreoceano l’amministrazione Trump si è impegnata nell’ennesima operazione propagandistica permettendo infine la pubblicazione del dossier Epstein (avvalendosi però della possibilità di censurare parti ritenute «sensibili e potenzialmente rischiose per la sicurezza nazionale», cioè oscurando pagine e pagine di documenti e omettendo quasi tutti quelli relativi a Trump), nel nostro Paese lo scandalo è più circoscritto. Non riguarda cioè trasversalmente tutto il mondo politico e dello spettacolo, ma nondimeno prende di mira questi ambiti e può rivelarsi estremamente significativo per tanti equilibri di potere: i fatti emersi grazie a Fabrizio Corona attorno alla figura di Alfonso Signorini, del quale sono uscite foto compromettenti a contorno di testimonianze per le quali costringeva a rapporti sessuali giovani aspiranti al mondo della televisione in cambio di promozioni e con promesse magniloquenti. Da parte sua, l’unico commento è un’informazione per la quale tutta la vicenda è in mano ai suoi legali, ma nel mirino c’è più la Mediaset che Signorini personalmente: non è passato inosservato il momento dell’esplosione di questa vera e propria bomba, nel momento in cui si vociferano candidature dei patron della rete televisiva, Pier Silvio o Marina Berlusconi, alla guida di Forza Italia a spese di Tajani. Questo senza nascondere evidenti tentativi di sbarazzarsi di una figura storica delle televisioni berlusconiane, proprio alla vigilia dell’inizio del Grande Fratello VIP e durante la promozione dell’ultimo libro del direttore di Chi. È da vedere quali risvolti e conseguenze avrà questo attacco al sistema di potere su di esse incentrato.
In copertina: Wikimedia Commons
